Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Un altro ritorno sofferto a San Siro, un’altra partita vista lontano dalla panchina per una espulsione rimediata contro il Monza che a suo avviso grida ancora vendetta. Così come i due giorni di riposo in più di cui ha beneficiato l’Inter per prepararsi a questa gara: i nerazzurri hanno giocato la Champions il martedì sera, i giallorossi invece l’Europa League il giovedì alle 21: “Siamo venuti a San Siro con un altro regalo della Lega che non ci ha fatto giocare lunedì”, ha dichiarato Mourinho a fine partita, parlando esclusivamente ai microfoni del club giallorosso.
Concetto espresso anche prima della partita da Tiago Pinto. Ma in generale Mourinho a fine partita era furioso per l’arbitraggio di Maresca, la sua gestione dei cartellini e della partita: “I giocatori ammoniti sembravano essere stati scelti. I due difensori centrali (Mancini e N’Dicka) e i due centrocampisti di movimento (Paredes e Cristante). L’Inter aveva Pavard ammonito e lo ha potuto cambiare, noi non abbiamo la possibilità di fare queste sostituzioni. Dispiace che non ci sia tanto rispetto per i miei giocatori, perché l’atteggiamento dell’arbitro con NDicka e con Mancini subito ha dimostrato tutto questo”. Parole forti, sia contro l’arbitro sia contro la Lega.
Dybala, Smalling, Pellegrini, Renato Sanches e Spinazzola: cinque elementi (più Abraham e Kumbulla) che avrebbero senz’altro riscritto la prestazione dei suoi (il risultato è sempre un’incognita): “I ragazzi tra assenze, limitazioni, stanchezza e meno tempo per la preparazione della partita hanno fatto una gara importante, controllata. La sensazione di tutti, non solamente la mia ma anche dello stadio, era che la partita sarebbe finita con un pareggio perché la squadra era tranquilla in campo nonostante le difficoltà. Mi dispiace del risultato per i ragazzi perché hanno fatto uno sforzo grande, con un gol perfettamente evitabile. I ragazzi sono stati bravi per l’atteggiamento, sono triste perché loro meritavano di più”.
Una gestione dei cartellini e in generale della partita che non è affatto piaciuta al tecnico portoghese, a tal punto da decidere di non assistere al secondo tempo in tribuna, ma chiudersi in pace (e lontano da orecchie indiscrete) nel pullman della Roma per assistere a modo suo alla ripresa e poter parlare con i suoi collaboratori (con lui anche il suo braccio destro Nuno Santos, anche lui squalificato) senza essere disturbato dai fastidiosi fischietti di contestazione a Lukaku.
E a proposito, Mourinho uscendo dallo stadio ha incontrato alcune persone con la tuta dell’Inter e in tono sarcastico gli ha domandato: “Avete un fischietto anche per me?”. Sarcasmo ma anche disappunto per come l’indicazione della Questura e il divieto di introdurre fischietti abbia portato a un nulla di fatto. Insomma, per Mou una serata da dimenticare.