Gervinho: “Garcia si fida di me. Lo seguirò ovunque”

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Gervinho, attaccante giallorosso impegnato in Nazionale con la Costa d’Avorio parla della sua vita e delle strade che ha percorso prima di approdare alla Roma.Il tutto in un’ intervista rilasciata alla Fifa:

 
Infanzia “non facile”
Vengo da una famiglia numerosa, è francamente non è stato facile, ora mio padre non lavora più e mia madre si prende cura della famiglia. Oggi sono orgogliosi di loro figlio e ne sono molo felice. Sono felice di poter sfamare la mia famiglia.

 

Sol Beni e calcio a piedi nudi
Wow, Sol Beni… Non dimenticherò mai quei momenti nella scuola calcio, ci ho trascorso otto anni. Ho avuto la possibilità di avere enormi insegnati come Jean-Marc Guillou, che mi ha aiutato a diventare quello che sono oggi. Io sono il terzo dopo, Kolo (Toure) e Yaya (Toure). All’Accademia si giocava a piedi nudi perché ci sono degli esercizi da fare prima di poter indossare le scarpe e dura tre

Il freddo di Beveren (2005-2007)
Io ci arrivo a 18 anni, è l’inizio più difficile per me. E’ difficile vivere da soli, senza genitori, ho dovuto prendermi le mie responsabilità. Quando rientravo a casa, passavo il tempo al telefono con la famiglia. Ah, e li dimenticavo il clima! Per un africano il freddo è la prima cosa che si nota in Europa! Un inverno a Beveren è difficile.

 

Le Mans (2007-2009) e l’incontro con Garcia
Al debutto non è andata bene, ho avuto problemi con l’allenatore Frédéric Hantz, la mia integrazione non era facile in un primo momento. Poi l’allenatore non è rimasto ed ho cambiato posizione in campo. A Beveren giocavo come punta con due attaccanti, a Le Mans è cambiato tutto. Alain Daniel e Jeandupeux Pascalou hanno scoperto che avrei potuto portare un grande aiuto alla squadra sulle fasce grazie alla mia velocità e ai miei inserimenti in profondità. Poi è arrivato Rudi (Garcia) e tutto ha iniziato a funzionare bene. Garcia è il mio allenatore preferito, quello che mi conosce meglio, lo seguo ovunque.

 

Il “sogno”, l’Arsenal (2011-2013)
Avevo altre scelte in Francia o all’estero, ma quando ho ricevuto la proposta Arsenal ho subito accettato, perché è stato il club dove ho sempre sognato di giocare con un allenatore come Arsene Wenger. Per me, il mio viaggio in Inghilterra non è stato un fallimento, mi è piaciuto molto. Se l’allenatore mi avesse dato più tempo per giocare, non avrei mai preso in considerazione la partenza. Questo ha avuto un ruolo importante nella scelta, per me era importante giocare. Anche quando giocavo di meno nel club, l’allenatore della Costa d’Avorio Sabri Lamouchi mi chiamava e si fidava di me. Come Rudi.

 

AS Roma (dal 2013), “il piacere”
Sono venuto perché il mio allenatore preferito mi ha chiamato, Rudi Garcia. Abbiamo fatto una buona stagione, ci siamo imbattuti su una forte Juventus. A Roma ci sono molte persone simpatiche, ai tifosi piace il mio modo di giocare, le mie qualità, e questo mi rende felice. Quando ho la palla può sempre capitare qualcosa. Sono felice di dare loro questo piacere, e spero che durerà a lungo.

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