Leggo – Travolta, umiliata, condannata da un gioco che anche i più grandi estimatori di Mou non possono giustificare. La Roma sembra essersi fermata a Budapest, in quella maledetta notte di 4 mesi fa. Quella di ieri a Genova di notte è solo svilente, triste ma non bella come una canzone di De Andrè.
La squadra di Mourinho ha perso 4-1 una gara giocata in modo imbarazzante. Un risultato pesantissimo e una classifica che fa piangere. Elementi su cui riflettere e che potrebbero portare durante la sosta (in caso di stop con Frosinone e Cagliari) addirittura a un cambio in panchina. La partita è senza storia. Il Genoa va subito in vantaggio, sfruttando l’ennesima dormita difensiva, grazie a una perla di Gudmundson.
Il pari di Cristante dà subito la sensazione di essere un palliativo. A fine primo tempo, infatti, ecco il vantaggio di Retegui dopo una bella azione ligure con i giocatori della Roma a fare le belle statuine. Davanti Dybala è spento, Lukaku non viene mai innescato e Pellegrini è assente ingiustificato. Nella ripresa Mou mette anche Belotti, il Genoa si abbassa ma la Roma non ne approfitta. Sul primo ribaltamento ecco il tris di Thorsby prima del poker finale di Messias che odora davvero di umiliazione sotto gli occhi di un Totti frastornato.
A fine partita Mourinho è rimasto in campo, è andato sotto il settore dei tifosi. Non lo faceva da Budapest, appunto. “Non ho tanto da dire, non ho parlato nemmeno coi giocatori – si giustifica Mou –. È la peggiore partenza della mia carriera, ma non dimentichiamo le due finali europee di fila. Questo è il gruppo che ho, il mercato è chiuso. E con questo gruppo dovremmo uscirne, piango dentro per il mio rapporto che ho col romanismo ma non c’è tempo per farlo. Troppi gol? La gente criticava Ibanez per gli errori ai derby, ma ci dava solidità. Ci manca Smalling, ma non è corretto dare la colpa solo a questo per i 12 gol subiti. Ogni tiro in porta è gol, è un momento così. Infortuni? Tutti li hanno”. Molti tifosi, però, per la prima volta sembrano averlo scaricato. Lo faranno anche i Friedkin?