Sei punti dopo due giornate: l’ultima volta che era accaduto alla Roma (2007-08) c’era ancora Spalletti in panchina. Miglior inizio in campionato non poteva esserci per Garcia che si gode il momento: «Sono contento di questo inizio. Le due vittorie sono importanti perché abbiamo bisogno di mettere i tifosi dietro di noi e quando tutti vedono che i ragazzi giocano bene, che sono uniti e combattivi, allora la gente si riconosce nella squadra. Quello che mi è piaciuto contro il Verona è l’equilibrio».
Plaude alla prova dei suoi: «Dobbiamo giocare sempre con la testa. Avevamo deciso di partire forte. Nel primo tempo faceva anche caldo e non ha agevolato i movimenti che chiedevo. Noi ci abbiamo messo un po’ del nostro: dovevamo infatti giocare più di prima ma se non ci sono spazi non è facile trovare soluzione. Con la pazienza e più movimento nella ripresa abbiamo fatto buone cose. Vincere due partite è un buon inizio ma dobbiamo rimanere umili che la stagione è lunga anche perché non va dimenticato che il primo gol è stato fortunoso. Certo che se attacchiamo tanto e tiriamo da fuori area c’è più possibilità che arrivi la rete. Il secondo ed il terzo gol sono stati bellissimi. Pjanic ha segnato di classe e sono contento anche per Ljajic, così come per Gervinho che è stato solamente sfortunato».
MERCATO APERTO – Sguardo sornione, abile a sfruttare il non perfetto italiano parlato quando gli vengono fatte domande che non gradisce – «Mercato? Cos’è il mercato?» – lascia intendere qualcosa in più sull’identikit dell’attaccante che la Roma sta cercando: «Non gioco con un attacco con uno a destra, uno a sinistra e uno al centro ma con tre attaccanti che hanno la possibilità di scambiarsi il posto per dare incertezza alla difesa avversaria. Per il momento hanno capito bene le cose». Questo non vuol dire che non possa arrivare qualcuno in extremis: «Ne parlerò con Sabatini anche se il centravanti lo abbiamo. Anzi ne abbiamo tre perché anche Francesco può giocare anche là e quando giochiamo con due giocatori sulla fasce va bene così».
NO PARAGONI – Garcia è bravo anche a non cadere nel tranello dei confronti con lo scorso anno: «Nessun paragone con la stagione passata – spiega il tecnico – quello che conta è oggi. Dobbiamo aiutare il compagno e giocare con entusiasmo. Contro il Verona abbiamo visto che quando c’è la gioia di difendere e attaccare insieme, diventiamo una buona squadra. De Rossi e Pjanic? Per il mio gioco il centrocampo è fondamentale e lì abbiamo giocatori forti. Non dimentico Strootman, e anche Bradley che a Livorno ha fatto una partita enorme. Abbiamo molte soluzioni in mediana». Passerella finale sui tifosi: «La curva sud chiusa non mi piace, ma la prossima partita in casa saranno tutti là». È Il derby.
Il Messaggero – S.Carina