Il Messaggero (A.Angeloni) – Vincere: una necessità doverosa. Perché là davanti qualcosa succederà. Comunque. Inter e Juventus si toglieranno punti a vicenda e se succederà ai bianconeri, il senso di responsabilità della Roma aumenterà in maniera esponenziale, perché dopo quattro anni di dominio juventino, con i giallorossi sempre primi contendenti, ora deve toccare per forza alla squadra di Garcia arrivare a tagliare il traguardo. Se succederà all’Inter, invece, allora le distanze verso l’alto diminuirebbero. Stesso discorso vale su Fiorentina e Napoli che si incontreranno domani al San Paolo: e pure lì qualcosa, da una parte e/o dall’altra, concederanno. In tutto questo, e torniamo a bomba, vincere contro l’Empoli diventa un dovere per la Roma, oggi pomeriggio (ore 18). Un altro passo falso in casa, dopo quello con il Sassuolo, non è accettabile per ovvii motivi di classifica. Ecco perché la vittoria, alla luce degli scontri diretti di cui sopra, diventa una doverosa necessità. E in più, sarà proprio la Roma poi a far visita alla Fiorentina e poi all’Inter nelle due settimane successive (passando per l’infrasettimanale contro l’Udinese) e finendo al derby dell’8 novembre, che chiuderà questa mini serie prima della sosta. Via al turn over, dunque: la Roma non è mai scesa in campo per 2 gare consecutive con la stessa formazione, quando da una gara all’altra Garcia ha cambiato almeno 5 uomini non è mai riuscito a vincere, quando i cambi sono stati al massimo 4 la sua squadra ha sempre ottenuto punti. Per dire.
JIM DIXIT – Anche vincere lo scudetto è una doverosa necessità, specie dopo le parole di Jim Pallotta («La squadra allestita è in grado di vincere»), che non fanno altro che aumentare le pressioni in un tecnico che invece gioca per competere, guardando altre, la Juventus, ancora in vantaggio rispetto alla Roma. «Io quando gioco lo faccio sempre per vincere, sia nella mia professione che nella vita privata. Quando sono arrivato il primo anno volevo vincere tutto, ma c’è un processo di miglioramento che dobbiamo seguire. So che a Roma serve vincere, altrimenti c’è sempre gente insoddisfatta, e non è così che si costruiscono le future vittorie. A me la sola cosa che interessa è seguire la mia strada, continuare a lavorare al massimo per il mio club e con la mia squadra. La favorita è la Juventus perché ne ha vinti 4 di fila. Ci impegneremo per smentire i pronostici: per fare una grande stagione con un grande traguardo ci serve non avere infortuni di lunga durata». Come a dire: io ci provo, ma qualcun altra sta meglio. E lo va ripetendo dalla scorsa estate, quando aveva tirato dentro la lotta scudetto anche l’Inter. E l’Inter per il momento non lo ha tradito. «Conte al mio posto? Sta facendo grandi cose con l’Italia…», glissa.
LA ROSA DA GIRARE – Sette partite in 22 giorni, con la rosa corta e acciaccata. Corta specie in difesa, alla luce dei recuperi difficili di Castan e di Ruediger. Il tedesco per stasera è a posto, ma non sarà al cento per cento. Dovrà giocare probabilmente, perché in mezzo al campo manca Keita e qualcun altro dovrà riposare in vista del tour de force. «Daniele non potrà giocare tutte le partite in difesa. Castan? Voglio che torni al cento per cento, per me è come un figlio. Tornerà, se non con l’Empoli succederà in una di queste sette partite. Deve ritrovare ritmo». E la Roma, invece, deve ritrovare equilibrio: nove i gol subiti contro i diciassette realizzati. «Ho rivisto tutte le reti subite e non ho notato parametri comuni, sono tutte differenti. Arrivano per errori individuali o per mancanza di copertura dei centrocampisti. Quello che non voglio è perdere la voglia di andare sempre in attacco, con trentotto 0-0 si va in Serie B. Dobbiamo trovare un equilibrio tra il prendere meno gol e continuare a segnare così». Appunto. Oggi Daniele De Rossi giocherà la sua cinquecentesima partita con la maglia della Roma, unica indossata da quando gioca come professionista: 371 le presenze in campionato, 52 quelle in coppa Italia, 4 nella Supercoppa italiana, mentre in Europa ha giocato 72 partite tra Europa League e Champions. Auguri.