CORRIERE DELLO SPORT – Sotto certi aspetti, la Roma è piaciuto persino di più rispetto all’esordio americano contro il Liverpool che pure era stato vincente, sebbene di misura. I giallorossi sono entrati in campo con autorità e con ragazzini come Iturbe, Paredes, Uçan, Romagnoli, Calabresi hanno sfidato a petto in fuori il blasone United. E in tre minuti ha prodotto due occasioni da gol, che Destro non ha convertito. Dopo aver segnato il rigore del due a tre, Totti è tornato in fretta con la palla a centrocampo per riprendere il gioco. Significa che la Roma non accetta di perdere neppure in amichevole. Ricominciando il secondo tempo sullo 0-3, c’era il rischio di crollare. Invece si è messa a giocare il suo calcio e piano piano ha risalito il sentiero della partita. Come se si fosse scrollata di dosso la tensione.
La Roma è partita bene ma si è sgretolata alla prima difficoltà. Dopo aver preso il gol di Rooney ha perso le distanze tra i reparti, si è lasciata intimidire e ha permesso al Manchester United di raddoppiare. Rispetto alla partita contro il Liverpool, la costruzione della manovra è stata più fluida e brillante. Ma la percentuale realizzativa è stata bassa. Con 19 tiri verso la porta, la Roma ha raccolto soltanto due gol.La prima mezz’ora di Salih Uçan, per qualità e intensità, è un’autocertificazione: la Roma ha preso un ragazzo di prospettive illimitate. A 20 anni e in un contesto nuovo, gioca con la semplicità di un campione conclamato. E’ indietro Juan Manuel Iturbe, che in allenamento continua a sfornare capolavori ma in partita non riesce ancora ad esprimere il suo immenso potenziale. Deve abituarsi a giocare in spazi più stretti rispetto al passato.