Dopo la vittoria dei giallorossi nel derby della Capitale, i più hanno commentato dicendo che si è semplicemente ristabilito l’ordine naturale delle cose, probabilmente spronati dalle dichiarazioni del mister Garcia a fine partita. Ma quanto c’è di naturale in quello che è accaduto ieri pomeriggio? Siamo romantici anche noi intendiamoci e ci piace pensare, anzi ne siamo convinti, numeri alla mano, che sia normale che la stracittadina di Roma debba appartenere alla Roma, soprattutto dopo quella brutta giornata di maggio, che da ieri sembra essersi allontanata di parecchio, ma certo non dimenticata.
Il derby non è una partita come le altre, non ha ordine ed è innaturale la tensione e il valore che si porta dietro, tanto che a sbloccarla è il giocatore che più di tutti ha ricevuto critiche e contestazioni, a nostro avviso meritate, dopo la partita contro il Parma, Federico Balzaretti. I giallorossi giocano un primo tempo, incentrato sul possesso palla, sono quasi inesistenti le occasioni da gol, ma con il senno di poi, che il nostro allenatore però ha avuto prima, si poteva prevedere un crollo dei biancocelesti, affaticati dalla prestazione di giovedì in Europa League. Al minuto 62 l’uomo che nessuno si aspettava si trova nel posto giusto al momento giusto e la Roma passa in vantaggio… Bisogna attendere qualche secondo e vedere quella chioma bionda, libera per la prima volta, esplodere di gioia e commuoversi visibilmente, per essere sicuri che sia stato davvero lui ha regalare al popolo romanista quel grido di felicità. L’ambiente capitolino sa essere duro quando c’è da colpevolizzare, ma regala e tanto quando c’è da dare…
Ancora parlare di normalità stona ,quando a chiudere definitivamente la partita è un calcio di rigore al 93’. Il capitano era stato sostituito da pochi minuti, il suo diretto successore tra i rigoristi sarebbe dovuto essere Strootman , invece a tirare è colui che se l’è procurata quell’opportunità: Adem Ljajic. Il giovane attaccante la sfrutta al meglio, spiazzando Marchetti ed è 2.0, cinico e cattivo come questa Roma, come la Roma che vuole Garcia, come la Roma che vince le prime quattro di campionato, cosa che non accadeva dal lontano 1960. Il tempo per festeggiare però è già quasi scaduto, se davvero l’ordine naturale delle cose è tornato, va spazzata via, e nascosta nel cuore, l’euforia da derby e bisogna pensare alla scomoda avversaria che ospiterà i giallorossi mercoledì: la Sampdoria.
Umberto Ruggeri