La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Apriti cielo, che a Roma è uscito il cinque. Cinque gol, cinque punti, quinta vittoria di Garcia in Champions, in quella ormai consueta lotteria che è diventata una sfida con il Bayer Leverkusen. Il successo più importante, perché avvicina il tecnico francese all’asticella mai superata: il passaggio del girone. Se poi sarà una vittoria di Pirro, lo dirà il tempo. Lo dirà a stretto giro di posta forse pure il campionato e il derby con la Lazio, perché Garcia ci arriva con una Roma da psicanalisi e incerottata: Florenzi, Maicon e De Rossi a forte rischio per domenica. Almeno, però, in tasca c’è il secondo posto e la certezza, qualsiasi sia il risultato di Barcellona tra 20 giorni, di arrivare all’ultima giornata con l’obiettivo ottavi nel mirino. Soldi in cassa, magari buoni per acquistare un difensore centrale, se è vero che Walter Sabatini si è trovato costretto ad ammettere che «sì, per il momento qualcosa manca in quel reparto». In questo senso fanno sperare le parole da Monaco di Benatia: «Il mio cuore è a Roma». Non manca lo spettacolo, di certo fra Roma e Bayer. «Tredici gol in due partite , di sicuro non ci siamo annoiati – ha scherzato Garcia – Abbiamo giocato un grandissimo primo tempo, avremmo dovuto chiuderlo sul 3-0, forse pure sul 4-0. Poi in 5 minuti abbiamo rimesso tutto in discussione. Perché? Forse in campo qualcuno ha pensato ad appoggiarsi troppo sul compagno, invece che continuare a fare due metri in più per quello stesso compagno. Ma vedo il lato positivo: dopo il 2-2 tanti sarebbero crollati, invece noi abbiamo trovato forza e carattere per tornare in partita».
APPELLO AI TIFOSI – Finalmente in Champions, 14 mesi dopo l’ultimo successo europeo all’Olimpico. Resterebbe da capire il perché di quel blackout. «Non ho spiegazioni, di sicuro il Bayer è entrato troppo facilmente in area – ancora Garcia – Il secondo gol, poi, lo abbiamo subito quando Florenzi era già infortunato. Sulle amnesie lavoreremo in allenamento, è più facile farlo dopo una vittoria».
DERBY – Ora il derby, con un’emergenza infortuni grande così: «Spero che Florenzi si sia fermato in tempo – fa il tecnico – De Rossi ha nuovamente sentito dolore nello stesso punto (adduttore sinistro, ndr), dobbiamo aspettare per valutare. Per Maicon, invece, sono più pessimista. Non aveva giocato dall’inizio proprio perché a rischio, poi dopo il k.o. di Florenzi non potevo non farlo entrare in campo». E allora ora davvero si capirà se ha ragione Walter Sabatini: «In Italia non c’è una squadra più forte della Roma – ha spiegato il d.s. – Se sono preoccupato per il derby? Preoccupato no, terrorizzato sì. La Roma è amata, ma questo amore è silenzioso. Non solo la curva, sembra che tutto lo stadio abbia meno voglia». Una bacchettata, alla quale Garcia si accoda: «L’Olimpico deve diventare un inferno, abbiamo bisogno della gente – ha spiegato il tecnico – In Germania, sul 2-4 per noi, lo stadio ha spinto il Bayer al pareggio. Qui avremmo avuto bisogno di più calore».