Due partite, due vittorie, Ljajic arriva e segna. Maicon fa un mezzo gol, De Sanctis non ne prende uno e dalle sue parti non fa volare una mosca. Sembra quasi che il mercato sia andato incontro alla Roma con le braccia alzate. In realtà, pur cogliendo una miriade di segnali positivi, c’è ancora da aspettare. I sei punti in due partite, invertendo una tendenza negativa delle ultime stagioni sono già gran cosa. Ma questa Roma decisamente nuova uscita da un mercato lungo e sofferto, dovrà esere valutata meglio alla luce delle prossime giornate e dei primi match contro squadre di rango. E’ stato il mercato che non ci si aspettava. Abiurata con la partenza di Franco Baldini la linea dei giovani a tutti i costi, di fronte a necessità di bilancio (chiuso in attivo come da… intercettazione) la Roma ha deciso coraggiosamente di invertire la rotta e di puntare su giocatori fatti, pronti, se non esperti e navigati. Questo il senso di alcuni acquisti intelligenti come quelli di Maicon, De Sanctis e Benatia.
IN DIFESA
COSA SERVIVA – Nella passata stagione il settore difensivo ha sofferto non poco lo sbilanciamento iniziale della squadra targata Zeman, il calo di rendimento di Burdisso, dovuto anche all’infortunio, la stagione non brillante di Balzaretti e l’inadeguatezza in tale contesto di un giocatore come Piris. Il tutto abbinato ad un rendimento non certo all’altezza delle aspettative di un portiere di rango come Stekelenburg.
CHI E’ ARRIVATO – Tanti muscoli, tanta forza e tanta esperienza in più, a scapito di una buona dose di velocità e rapidità assicurata dal crac Marquinhos, ceduto al Psg. Con De Sanctis la Roma ha preso un usato sicuro che ha nel saper comandare la difesa forse il suo pregio migliore. Maicon era (è) una scommessa, ma i primi passi sono assolutamente incoraggianti. Benatia è un ottimo acquisto ma continuiamo a pensare che la coppia con Castan non sia sufficientemente munita di velocità e rapidità pur non avendo rivali quanto a potenza. E’ arrivato anche Jedvaj, non ancora diciottenne, ma con un profilo di gran giocatore, molto diverso da Marquinhos, ma altrettanto promettente.
COSA SERVIVA – Al centrocampo giallorosso serviva tanto, ma un po’ di quel tanto c’era già in casa, solo che non si capiva che fine aveva fatto. Vale per Daniele De Rossi e parzialmente anche per Miralem Pjanic, abbastanza deludenti nella passata stagione soprattutto avendo presente il loro valore assoluto.
CHI E’ ARRIVATO – Sabatini ha optato per una via di mezzo e i risultati fino ad oggi (ma è ancora molto presto) sembrano avergli dato ragione. Ottima l’intuizione di fare la spesa più importante proprio in questo reparto. Indovinato il profilo di giocatore che serviva. Strootman risponde alle caratteristiche del centrocampista universale. Bravo nelle tre fasi, gran fisico e soprattutto grande carattere. Certo, da solo non poteva rialzare tutta la manovra della Roma.