Il Tempo (A.Serafini) – La prima è andata. Poco importa se sia arrivata tra le solite luci ed ombre, perché l’importante era superare con una vittoria il primo ostacolo del fitto calendario giallorosso. Non ha dubbi Garcia, che nel post partita dispensa sorrisi mostrando un briciolo di serenità: «L’unico obiettivo che dovevamo centrare era il momentaneo secondo posto – ammette il francese, che festeggia anche la 50ª vittorie in serie A – di solito una serie di tre vittorie consecutive ti permette di fare un bel salto in classifica. Adesso possiamo guardare con più tranquillità i risultati delle altre». La brutta prestazione del primo tempo viene spazzata via dal lampo di Pjanic, uno di quelli che trasformano il volto di Garcia lasciandone trasparire soltanto la soddisfazione: «Sono i giocatori come lui che ti fanno vincere le partite, in più quel gol forse ci ha sbloccato psicologicamente in un momento particolare. De Rossi e Castan per esempio si sono fatti sentire perché vedevano a tratti una squadra bloccata, merito anche di un Empoli organizzato e messo bene in campo».
Poi solo spazio per i complimenti. A partire proprio da chi nella conferenza della vigilia, aveva descritto come un figlio acquisito: «Sono molto felice per Castan – continua con un sorriso che non si vedeva da tempo – ora possiamo dire che il guerriero è tornato. Tante cose sono andate bene. Il gol di De Rossi nel giorno della sua presenza numero 500, il fatto che sia arrivato poi da una situazione di palla inattiva significa che stiamo migliorando e allo stesso tempo lavorando sulla strada giusta». Dopo aver salutato con un abbraccio Paredes e Skorupski, l’allenatore si proietta sulla Champions League, giusto il tempo di riordinare le idee e volare a Leverkusen.