Gandini: “Pallotta preferiva un rapporto più diretto con il management. Partenza della Roma simile a quella dello scorso anno”

L’ex amministratore delegato della Roma, Umberto Gandini, ha parlato ai microfoni di Radio Rai Uno del suo addio alla società capitolina e del suo futuro. Queste le sue parole:

Addio alla Roma? Perché da un certo punto di vista è arrivato a compimento un processo organizzativo che poteva prescindere dal mio ruolo, poi potevo rientrare a Milano e abbiamo così trovato un punto d’incontro con la società per interrompere anzitempo il contratto. Purtroppo o per fortuna non sono riuscito a tornare al Milan, nonostante le notizie si siano rincorse lungamente. Io e Gazidis abbiamo concordato che non ci fossero le condizioni per un mio ritorno in società. La proprietà ha valutato i pro e i contro di ogni scelta. Gazidis è un grande professionista, la prima scelta di Elliott. Aveva espresso un interesse nella collaborazione col sottoscritto, ma il tempo delle intese rispetto a quelle dei ruoli ufficiali, ha portato a un equilibrio che non prevede più l’inserimento di un numero due. La Roma è una società in crescita e da un punto di vista organizzativo si sta evolvendo nel nome del presidente. E’ molto partecipe nel quotidiano della Roma. Lui preferiva un rapporto diretto col management rispetto a uno filtrato da un amministratore delegato. Io in FIGC? Questione più mediatica che altro. C’è da prendere in mano la gestione del Club Italia con la scelta di rinunciare al dg che possa ridistribuire i ruoli. Io ho tutti i numeri per essere interessante in chiave Federazione. Anche la Nazionale è un ambiente con cui vorrei confrontarmi, ma per il momento confronti non ce ne sono stati. La partenza della Roma? Non posso certo essere distaccato perché le scelte attuali sono condivise con il mio ruolo. La partenza è abbastanza simile a quella dell’anno scorso. L’anno del Mondiale è chiave per qualsiasi campionato. Abbiamo acquistato giocatori giovani e di prospettiva che stanno reagendo in modo meno veloce di quanto ci si aspettava. Mancano dei punti clamorosi come quelli contro Atalanta, Chievo e SPAL. E’ una squadra che però cresce anche nelle difficoltà”.

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