Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – La seconda avventura di Luciano Spalletti nella Capitale volge alla conclusione. Falliti tutti gli obiettivi, contro avversarie sulla carta meno forti della Roma (Porto, Lione e Lazio), ora è rimasto il secondo posto da difendere nelle otto partite che mancano alla fine del campionato. Ma ad aprile è arrivato il momento di guardare avanti, di programmare il futuro. I dirigenti sono già entrati nell’ordine di idee di cambiare, di fronte ai tentennamenti del tecnico e anche alla luce di quanto emerso nella cena in via Sardegna, per la quale era stato scomodato anche Baldini, giunto in fretta e furia e ripartito immediatamente il giorno dopo aver provato a convincere Spalletti. Tra i due toscani c’erano state vecchie ruggini legate ai tempi delle frequentazioni con Roggi, poi superate negli anni. Alcune uscite del tecnico hanno colto di sorpresa anche i dirigenti e l’allenatore di Certaldo da dicembre aveva confidato a persone di sua fiducia che l’orientamento era quello di lasciare, che a fine stagione sarebbe andato via, a prescindere dai risultati. Anche i giocatori lo sanno. Indicativa la frase di Dzeko, al termine della partita contro l’Empoli di sabato scorso.
SUMMIT LONDINESE – Monchi e Baldini sono già al lavoro per programmare la Roma del futuro. Insieme decideranno il nuovo allenatore, se la speranza (o il sogno) di riprendere la Juve resteranno tali. Pallotta vuole che le scelte siano condivise con Baldissoni, che non a caso ieri mattina è partito per Londra, per un volo programmato da qualche giorno (biglietto emesso prima della partita contro la Lazio), ufficialmente per incontri di carattere commerciale. Ma testimoni garantiscono di aver visto il direttore generale a pranzo in un elegante ristorante nel quartiere di Chelsea con Franco Baldini e Kaitlyn Colligan, la referente del settore commerciale, a capo di un ufficio della Roma nella City. E’ evidente che temi riguardanti sponsor e marketing fossero all’ordine del giorno, ma l’argomento tecnico in questi giorni è la priorità. Baldissoni, accompagnato dall’avvocato Gianluca Cambareri, dello studio Tonucci e ancora in compagnia di Baldini, in serata è stato allo Stamford Bridge per assistere a Chelsea-Manchester City. Nelle intenzioni di Monchi è Emery la prima scelta, se si libera dal Psg. Guadagna sei milioni a stagione, ma potrebbe essere il club francese a decidere per una interruzione del rapporto con l’allenatore spagnolo, in caso di conquista del titolo da parte del Monaco, attualmente primo con tre punti di vantaggio sul Psg. La Roma aveva già cercato Emery con Sabatini. Pochettino ha perso quota, negli ultimi tempi i rapporti con Baldini si sono deteriorati.
POSSIBILI SUCCESSORI – A Trigoria piacerebbe il ritorno di Montella, che però litigò con Baldini quando doveva essere lui l’allenatore della Roma. Di Francesco è vicinissimo alla Fiorentina, ma lo ha cercato anche il Bologna, che sta pensando di chiudere con Donadoni. La Roma ha fatto un sondaggio, ma non è una priorità. Sondato anche Gasperini, ma non convince tutti a Trigoria. Giampaolo è considerato bravo, ma forse non ancora pronto per una grande piazza e sta per firmare il rinnovo con la Samp. Da quando c’è la proprietà americana tutte le scelte fatte sono state fatte per assecondare la piazza, a cominciare da Zeman. Per questo non va dimenticato Mancini. Sampaoli lo ha voluto Monchi a Siviglia, il diesse non farebbe mai il torto al club che ha deciso di lasciare di portar via anche l’allenatore, che tra l’altro ha altre mire, quelle di tornare in Argentina. Anche se Sampaoli qualche anno fa avrebbe fatto carte false per allenare la squadra giallorossa. La Roma del futuro dovrà fare i conti con le esigenze di bilancio. Per mettere a posto i conti entro giugno, potrebbe non bastare la cessione di Manolas, sempre più vicino all’Inter. Il nuovo allenatore dovrà fare i conti con questa realtà.