Il Tempo (L. Pes) – Una caduta rovinosa. La sconfitta nel derby di Coppa Italia traccia una linea importante sulla stagione della Roma, ma soprattutto (seppur nel silenzio) manda i Friedkin su tutte le furie e spinge Mourinho sempre più lontano dalla Capitale. Allo stadio c’era soltanto Ryan, che ieri ha seguito l’allenamento a Trigoria, ma la proprietà non ha affatto preso bene l’ennesima eliminazione in Coppa Italia (i giallorossi non vanno oltre i quarti dal 2017) figlia di un altro derby mal giocato, anzi, non giocato. Ottavo posto in classifica, secondi in un girone più che abbordabile in Europa League e fuori presto dalla coppa nazionale.
La linea societaria sui rinnovi era chiara già alla fine del 2023: serve un sensibile miglioramento dei risultati in relazione agli investimenti fatti in estate. La famiglia texana aveva messo l’obiettivo Champions sin dal giorno dello sbarco di Lukaku in città, e poche settimane fa aveva ribadito con forza che serviva un cambio di rotta prima di pensare ai contratti in scadenza (sia dei calciatori che della dirigenza e della guida tecnica). Ma così non sta andando. La zona Champions resta vicina (4 punti) ma i giallorossi hanno diverse squadre davanti a loro e con il terzo monte ingaggi della Serie A, alle spalle solo di Inter e Juve, non hanno vinto neanche una partita contro le sette squadre che la precedono in classifica (tra le quali ci sono Fiorentina e Bologna).
È inaccettabile nell’ottica di un investitore americano che il proprio club sia sopravanzato da squadre che costano quasi cinquanta milioni meno della propria. Non può bastare quanto fatto nei primi cinque mesi di campionato, e ora serve quasi un miracolo per invertire la tendenza negativa della stagione giallorossa. Il playoff di Europa League sarà un altro banco di prova fondamentale, ma serve continuità in campionato che ad oggi appare complicata da trovare vista la condizione e il recente rendimento della squadra. Nessuna decisione presa, ma le strade di Mourinho e dei Friedkin sono sempre più lontane.