Il destino della Roma è appeso ad un filo che passa per i 90 minuti del ritorno di Champions con il Porto. Con l’eliminazione sarebbe addio per Di Francesco, questo è ciò che filtra dopo la riunione notturna all’Olimpico e il processo andato in scena a Trigoria. Immediatamente dopo il derby il tecnico stava per essere esonerato, con i dirigenti che erano convinti di aver assistito all’inimmaginabile: impossibile non trovare motivazioni in una partita così. Il forte sospetto è che alcuni dei leader dei calciatori abbiano smesso di seguire l’allenatore. Un’impressione trasferita allo stesso Di Francesco ieri mattina, alle 9, in una riunione d’emergenza al Bernardini prima dell’allenamento. Lui stesso deve aver avvertito che una parte del gruppo non è più organico nell’applicazione delle sue richieste. Deve essersi sentito abbandonato e forse la tentazione di essere lui stesso a lasciare l’ha accarezzata. Ma dopo un colloquio con i calciatori ha scelto di crederci, fiducioso di rialzarsi ancora. Come riferisce La Repubblica le alternative non convincono in pieno e anche i calciatori hanno pesanti responsabilità nell’atteggiamento. Baldini ha già bloccato Paulo Sousa, che era ad un passato dalla firma col Bordeaux e ora ha preso tempo con i francesi. Il portoghese e le due alternative, Panucci o Montella, vogliono un contratto anche per la prossima stagione, scenario che farebbe saltare l’idea Sarri a giugno. Sotto accusa anche Monchi, in discorsi avanzati con l’Arsenal, e Totti, che ha vissuto la settimana prima del derby in montagna.