Il Tempo (A. Austini) – Un emiro per amico. Dan e Ryan Friedkin hanno deciso di sfruttare fino in fondo il loro viaggio in Qatar. Ieri a Doha il presidente romanista e il figlio sono stati ricevuti da alcuni membri della famiglia reale, guidata dall’emiro Tamim bin Hamad Al Thani. Un incontro di cortesia, organizzato grazie ai collaudati rapporti già esistenti tra Friedkin, il presidente del Psg Nasser Al-Khelaifi e in generale tutto il gruppo qatariota che gravita attorno al mondo dello sport .
La vicinanza tra la proprietà della Roma e quella della squadra di Parigi si è cementata all’interno dell’Eca, guidata dallo stesso Al-Khelaifi che tra i suoi vice ha scelto il nr.1 giallorosso. Non è la prima volta che i Friedkin si fanno vedere in Qatar. Durante i lunghi mesi della trattativa per acquistare la Roma da Pallotta, tra i vari viaggi programmati (incontrarono ad esempio Andrea Agnelli) eranoinfatti volati anche aDoha per studiare il modello di business applicato al calcio.
Due realtà non paragonabili, considerati i fondi pressoché illimitati della famiglia reale, ma i punti di contatto non mancano. Entrambi hanno scelto di comprare squadre di una capitale, con una storia non all’altezza di quella delle rispettive città ma un potenziale enorme del marchio da sfruttare.
Il club di Friedkin ha un’altra dimensione, ma l’ambizione resta alta e potrebbe in futuro essere alimentata dal supporto di soci di minoranza. Difficilmente saranno i qatarioti, che per i regolamenti della Uefa non potrebbero controllare due club che giocano la stessa competizione. Intanto i texani continuano ad alimentare le casse di Trigoria e hanno rifinanziato il debito grazie all’emissione di un nuovo bond da 175 milioni collocato alla Borsa di Vienna alla fine di ottobre, coprendo di tasca loro i restanti 92 milioni di euro per il rimborso della precedente obbligazione.