Esclusiva, Frattesi: «Sogno di tornare alla Roma, è casa mia. È stato un brutto colpo lasciarla»

Pagine Romaniste (D. Moresco – S. Valdarchi)Frattesi e la Roma, due strade che si sono separate, ma che potrebbero rincontrarsi in un futuro prossimo. I giallorossi lo hanno ceduto al Sassuolo, mantenendo il diritto di ricompra ed a giugno il centrocampista potrebbe fare ritorno a Trigoria. Insieme a lui abbiamo ripercorso i passi più importanti della sua giovane, ma già importante, carriera. Davide ci ha raccontato i tempi della Primavera, i rapporti con gli ex compagni che non si sono interrotti, le emozioni degli esordi e i desideri futuri. Ci ha confessato che per lui Roma è casa; far ritorno al Fulvio Bernardini e vestire quella maglia, un sogno. A volte si realizzano, vedremo se sarà così anche per lui.

Iniziamo dal principio. Che ricordi hai del tuo periodo nella Primavera della Roma?

Sicuramente positivi, perché abbiamo vinto parecchio, si era creato un gruppo importante. Penso a Luca Pellegrini, quello tra noi che si è messo più in mostra per il momento, ma anche ai vari Tumminello, Marchizza, Crisanto ed altri. Tutti ragazzi che continuo a sentire. I ricordi belli sono legati, oltre che alle vittorie, soprattutto al gruppo.

Con alcuni di questi hai anche vissuto l’esperienza nell’Italia Under 20, con chi sei rimasto più legato?

Parlando dei ragazzi con i quali abbiamo giocato il Mondiale la scorsa estate, sicuramente con Luca Pellegrini, che conoscevo già prima della Primavera. Con Gianluca Scamacca siamo amici da sempre ed anche lui è passato per Trigoria nelle giovanili. Anche con gli altri ci sentiamo spesso e quando sono a Roma li vedo e ci esco, penso ad esempio a Tumminello.

Passiamo alla prima squadra. Come hai vissuto la tua prima convocazione alla Roma, contro l’Astra Giurgiu in Europa League?

Un’emozione forte, ma già allenarsi con la prima squadra era tanta roba. In quel periodo a Trigoria c’erano parecchi campioni, basti pensare che Alisson faceva il secondo a Szczesny. Allenarsi con Totti e De Rossi non capita a tutti, sono ricordi che mi porto dentro.

Poi il passaggio al Sassuolo, ma con la Roma che mantiene un diritto di ricompra. Che ricordo hai del tuo debutto contro l’Atalanta in Coppa Italia?

Ricordo che i primi 5 minuti ero un po’ troppo teso. Il calcio dei grandi, rispetto alla Primavera, è un mondo a parte, soprattutto dal punto di vista fisico. L’Atalanta come prima avversaria non è tra le più semplici, negli ultimi anni è una delle squadre più in forma e più forti atleticamente. Quella partita mi è servita di lezione e mi ha fatto capire quanto dovevo lavorare e migliorare per trovare spazio.

Poi Ascoli ed Empoli dove sei esploso. Come stai vivendo questo momento?

Io consiglio a tutti i ragazzi della Primavera di andare a farsi le ossa in qualche squadra. Rimanere in una grande squadra è utile perché impari dai grandi, ma ti blocca il percorso di crescita. Lo scorso anno ad Ascoli mi sono trovato benissimo con tutti, con la piazza e con l’ambiente. Ad Empoli sta andando bene, lo immaginavo. Era il campionato dove dovevo cercare di fare più gol, sono contento di come sta andando. Spero che finirà ancora meglio per fare lo step successivo. L’obiettivo primario è finire bene la stagione con l’Empoli e cercare di arrivare il più lontano possibile. Playoff o no, vedremo.

La Roma ti vorrebbe riprendere. Per te sarebbe un ritorno a casa.

È stato sempre il mio sogno sportivo. Andare via da Roma è stato un brutto colpo, anche se poi sono andato al Sassuolo per crescere come giocatore. Roma è casa mia, è il mio sogno. Tornare mi renderebbe un uomo felice.

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