Frascatore: “Partita particolare per me, nella Roma sono cresciuto e nel Sassuolo ricordo l’anno magico della promozione. Ora voglio concludere al meglio il campionato con la Reggiana, magari centrando una promozione in B”

Paolo Frascatore

AS Roma Match Program (T.Riccardi) – Lui ci sarà, al Mapei Stadium. Non in campo, tra i ventidue che prenderanno parte al match, ma sugli spalti per “assistere a una bella partita di calcio, non per sostenere l’una o per l’altra squadra”. Paolo Frascatore è un doppio ex della gara. Ha vestito la maglia della Roma facendo una lunga trafila nel settore giovanile fino al 2011, vincendo due scudetti (uno con i Giovanissimi di Stramaccioni, l’altro con la Primavera di Alberto De Rossi). Con il Sassuolo, poi, nella stagione 2012- 2013 partecipò alla straordinaria scalata che portò i neroverdi di Di Francesco in Serie A. Oggi, Frascatore, classe 1992, è un difensore della Reggiana e con i granata gioca le partite in casa al Mapei Stadium, lo stesso impianto in cui scenderà la Roma martedì sera.

DAVVERO NON TIFERÀ PER NESSUNA DELLE DUE FORMAZIONI?
Per me si tratta di una partita particolare anche se sono un semplice spettatore esterno. Nella Roma ci sono cresciuto e ho vinto titoli nazionali nelle varie categorie del vivaio. Con il Sassuolo ricordo ancora il campionato magico della promozione. Lì ho giocato diverse partite e stretto amicizie importanti con i vari Berardi, Magnanelli, Missiroli, Antei. Il gruppo storico, insomma. Sarà bello vedere la partita dal vivo tra due squadre che sanno giocare bene a pallone”.

DI FRANCESCO HA DIMOSTRATO DI ESSERE UN BRAVO ALLENATORE DANDO AL SASSUOLO UN’IMPRONTA DI GIOCO RICONOSCIBILE.
Verissimo, il mister è uno dei migliori professionisti in circolazione in questo momento. Insegna calcio. La sua cura dei dettagli è maniacale. Ha una filosofia precisa, sa esattamente cosa trasmettere ai suoi giocatori, e in campo si vede. Inoltre, sa gestire al meglio il gruppo tenendo titolari e non sullo stesso piano”.

COSA LE È RIMASTO DELL’ESPERIENZA CON IL SASSUOLO?
Oltre al risultato raggiunto sul terreno di gioco e ai rapporti coltivati con i ragazzi, resta la traccia di una realtà calcistica ideale per crescere. Non ci sono grosse pressioni e le strutture per lavorare sono tra le migliori in circolazione. C’è organizzazione”.

LA ROMA, DAL CANTO SUO, HA CAMBIATO TECNICO NELLE ULTIME SETTIMANE. LEI SPALLETTI L’HA VISTO LAVORARE SOLO DA LONTANO A TRIGORIA QUANDO ERA NEL SETTORE GIOVANILE. RICORDI PARTICOLARI?
Uno su tutti: allora capitava di seguire gli allenamenti della prima squadra. Bene, mi impressionava la durata e l’intensità della seduta tecnica e atletica. Un’applicazione continua che si rifletteva pure in campo. non a caso, quella squadra giocava a memoria, proponeva un calcio bellissimo invidiato in tutta Europa”.

SENTE ANCORA QUALCUNO DEI SUOI EX COMPAGNI DELLA PRIMAVERA GIALLOROSSA SCUDETTATA?
Ho rivisto Florenzi qualche volta in under 21, ma pure gli altri. Quando capita talvolta di riunirci parliamo di quei giorni, di quel campionato vinto in finale contro il Varese a Pistoia. Una squadra, quella, con tanti calciatori che poi si sono affermati tra Serie A e Serie B”.

QUAL È IL SUO OBIETTIVO PER IL FUTURO?
Concludere al meglio il campionato con la Reggiana, magari centrando una promozione in B. Sto trovando spazio e incamerando esperienza pure in altri ruoli. Nasco terzino sinistro, ma vengo impiegato pure da centrale in un sistema a tre. Può essere importante per la mia carriera avere una certa versatilità in più posizioni. Per il resto, spero di tornare a giocare in Serie B o con la Reggiana o con un’altra squadra. E poi, essendo ancora di proprietà della Roma, il pensiero di vestire la maglia giallorossa prima o poi resta sempre lì. Tentar non nuoce”.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti