Pagine Romaniste (L.Fantoni) – Vi ricordate quando negli episodi precedenti vi avevamo raccontato l’immobilismo di Petrachi sul mercato? (qui per recuperare l’ultimo). In due anni di carriera l’unico acquisto era stato il messicano Macias in prestito. Servivano le cessioni per smuovere qualcosa. Come già anticipato, se ne sono andati Pellegrini e Kluivert ma a loro si sono aggiunti Cengiz Under (16 milioni allo Stoccarda) e Patrik Schick (12 al Wolfsburg). Se ne va anche un pezzo di cuore dal momento che Dzeko decide di chiudere la carriera al CSKA Mosca dove si trasferisce per soli 900mila euro. Vanno via in prestito Diawara e Coric. Il guineano, dopo un paio di stagioni non da protagonista in giallorosso, ha deciso di mettersi alla prova al Porto. Alla fine il bilancio delle cessioni registra entrate per 200 milioni. Capitolo arrivi: con tutti quei soldi gli acquisti sono parecchi e anche di qualità. A fare il secondo portiere arriva Luigi Sepe dal Parma per 6.25 milioni. Per rinforzare la difesa si pesca dal Levante in Spagna con Ruben Vezo (29.5 milioni, l’acquisto più costoso), dall’Atletico Madrid con un centrale argentino che risponde al nome di Juan Cruz Komar (3.5 milioni e solo due presenze in giallorosso) e in Italia con Rogerio del Sassuolo per la fascia sinistra (16.75 milioni). Dall’Atalanta arriva Papu Gomez per una decina di milioni e dalla Juventus Dani Ceballos in prestito secco. Per sostituire Under a destra, arriva dallo Shakhtar il talento israeliano Manor Solomon per 27 milioni e dopo 6 mesi in giallorosso già vale il doppio. I due colpi principali però sono sulla trequarti e hanno dell’incredibile. Il primo è Federico Chiesa che arriva dalla Fiorentina per soli 13 milioni di euro. Un prezzo di saldo dovuto alla grande voglia dell’esterno di andare via da Firenze. Il secondo è a parametro zero ma a Fiumicino ad attenderlo ci sono migliaia di persone. Si tratta di El Fideo, Angel Di Maria. L’argentino ha deciso di non rinnovare con il PSG e a 33 anni è arrivato nella Capitale per incantare i tifosi giallorossi.
CLASSIFICA CORTA
Nove squadre in cinque punti. La Roma è al quarto posto, a 34, distante solo di una lunghezza da Inter e Lazio capoliste. È un campionato complicato, con tante squadre in lotta e nessuna che sembra poter prevalere sull’altra. I giallorossi iniziano bene, con una vittoria per 2-0 sul campo del Genoa (Solomon e Zaniolo), ma subito dopo arrivano i pareggi con Milan e Udinese e la sconfitta contro la Juventus. Dopo 5 vittorie e 1 sconfitta arriva il derby e la squadra di Fonseca, come ogni anno, non stecca l’appuntamento. Finisce 3-0 con le reti di tutti i nuovi acquisti: Solomon, Chiesa e Di Maria. Tripudio giallorosso. Da migliorare comunque il rendimento contro le big. I capitolini vengono infatti sconfitti anche da Inter e Napoli, mentre con le “piccole” il percorso è quasi netto. Per ora il capocannoniere è Cristiano Ronaldo, alla pari con Immobile, a 10 gol. Il primo romanista è Federico Chiesa con 8. Per quanto riguarda gli assist invece, il Papu Gomez è terzo in classifica a quota 6. Pau Lopez detiene il primato di porte inviolate, non avendo subito reti in 10 partite su 17.
CAMBIA LA COPPA, NON I RISULTATI
Per la prima volta dall’inizio della carriera la Roma è in Champions League. Il girone non è dei migliori con Real Madrid, Leverkusen e Ajax. L’esordio regala ai giallorossi la trasferta al Bernabeu. In Spagna gli uomini di Fonseca passano in vantaggio con Di Maria e vedono sfumare un’incredibile vittoria solo a due minuti dalla fine quando Hazard riesce a pareggiare. In casa contro i tedeschi e gli olandesi arrivano due vittorie per 3-0 contro i primi (Gomez, Zaniolo e Ceballos) e 2-0 con i secondi (Di Maria e Cristante). All’Amsterdam Arena arriva un pareggio per 1-1 con la Roma che si fa sempre rimontare negli ultimi minuti, mentre in casa con il Real Madrid i giallorossi capitolano per la prima volta sotto i colpi di Hazard, Odriozola e Valverde. Nell’ultima partita del girone, decisiva per la qualificazione, Florenzi e compagni espugnano il campo delle aspirine di Leverkusen grazie ai gol di Chiesa e Antonucci. Il sorteggio degli ottavi non è stato generoso ma quantomeno potrà rievocare ricordi graditi. A venire all’Olimpico sarà infatti il Barcellona, una corazzata invisibile che però una volta è stata sconfitta.