Corriere della Sera (G. Piacentini) – Paulo Fonseca se ne va lasciando in dote la partecipazione alla prossima Conference League. Un obiettivo minimo, alla fine di un biennio in cui le figuracce hanno superato di gran lunga i momenti buoni. La Roma ha pareggiato 2-2 sul campo dello Spezia, mantenendo così il settimo posto in campionato in virtù di una migliore differenza reti nei confronti del Sassuolo, che ha superato 2-0 la Lazio.
Le cose non si erano messe bene per la Roma, che nel primo tempo ha sbandato, andando sotto 2-0 e rischiando un passivo molto più ampio, come era già successo troppe volte in questa stagione. Poi il primo gol in campionato di El Shaarawy e il tredicesimo di Mkhitaryan hanno riportato la Roma in Europa.
[inline]
“È difficile spiegare la leggerezza iniziale della squadra – le parole di Fonseca -. Avevamo preparato bene la partita, sapevamo di dover vincere. È soprattutto una questione mentale: l’atteggiamento della squadra non è stato buono perché abbiamo pensato che lo Spezia non avesse voglia di vincere, visto che aveva già raggiunto la salvezza“.
È stata ancora una volta una Roma a due facce: “Nel primo tempo non abbiamo fatto niente, eravamo senza aggressività. Nell’intervallo ho detto ai ragazzi che continuando in quel modo non avremmo cambiato il risultato e nella ripresa le cose sono andate diversamente“.
[inline2]
Alla fine la qualificazione europea è centrata: “Abbiamo raggiunto l’obiettivo minimo, ma questa squadra ha la possibilità di fare meglio. Le critiche? Noi allenatori dobbiamo essere aperti alle critiche costruttive, chi non lo è non può far parte del mondo del calcio“.