Il Corriere Dello Sport (R.Maida) – Abbiamo simulato l’acquisto di un biglietto per Tirana nei giorni della finale di Conference League: partendo martedì 24, o direttamente il mercoledì, l’andata e ritorno costa 455 euro. La settimana prima, sempre partendo da Roma, i voli diretti si possono prendere a 117. C’è anche chi ha scelto altri aeroporti per muoversi: Verona, per esempio, dove esiste un collegamento più economico. In ogni caso, la macchina organizzativa è partita. Qualcuno ha anche prenotato alberghi e appartamenti, sfruttando il sistema della cancellazione gratuita garantita da tante strutture. Diverso il discorso per i voli, che non sono rimborsabili. Ma pazienza: per ora nessuno vuole pensarci.
Insomma, l’entusiasmo, che fa rima con ottimismo sconsiderato, ha superato i livelli di guardia. Peraltro lo stadio che ospiterà la finale è piuttosto piccolo: a ciascuna delle tifoserie verrà riservato un pacchetto di circa 7.000 biglietti. Se la Roma davvero si meriterà un viaggio in Albania, non potrà accontentare tutte le richieste. Ma poco conta. In risposta a chi snobbava la Conference, la terza coppa europea in ordine di importanza e competitività, i tifosi sognano di vincerla.
I romanisti sono pronti a qualunque sacrificio, anche economico, pur di assistere dal vivo a una finale della Roma. Questa trepidazione non farà piacere a Mourinho, che ha ricordato l’importanza dell’altra finale, quella che si giocherà giovedì prossimo all’Olimpico. Non sarà facile vincere contro il Leicester, ripartendo da un 1-1 che sarebbe magari stato prezioso l’anno scorso: con le vecchie regole e il gol in trasferta che vale doppio, alla Roma sarebbe bastato uno 0-0 per meritarsi Tirana. Così invece si ricomincia alla pari.