Una delle chiavi tattiche della squadra di Garcia che sta dominando sinora il campionato italiano è, senza dubbio, la posizione ricoperta in campo da Alessandro Florenzi. Il centrocampista romano anche quest’anno ha mostrato la sua grande polivalenza, riscoprendosi inoltre bomber con 4 gol in 7 partite. In estate, come già accaduto prima dell’inizio della scorsa stagione, il prodotto del vivaio giallorosso non trovava spazio in alcuna ipotetica formazione titolare della squadra giallorossa. Garcia, invece, lo ha scoperto nel ritiro di Brunico allenamento dopo allenamento e l’arrivo di un terzino fortemente propenso alla spinta come Maicon ha reso il tecnico transalpino cosciente del fatto che nel suo 4-3-3 Florenzi era il calciatore ideale per mantenere equilibrio dal punto di vista tattico.
Nacque così l’idea del Florenzi esterno destro d’attacco. Un ragazzo dai polmoni inesauribili in grado sia di coprire le spalle a Maicon in occasione delle sgroppate del brasiliano che di far male in zona gol, come testimoniavano i 14 gol messi a segno in carriera prima dell’inizio di questo campionato. Il risultato è stato più che soddisfacente, con Florenzi che è spesso risultato uno dei migliori in campo in queste prime sette, trionfali, tappe della scalata giallorossa ai primi posti della classifica.
Il numero 24 romanista colpisce tanto per l’equilibrio che riesce a dare nel suo nuovo ruolo in campo alla squadra quanto per quello che mantiene in ogni circostanza quando rilascia dichiarazioni. Mai una polemica dentro o fuori al rettangolo di gioco, mai una parola fuori posto nei confronti di allenatori o compagni anche quando c’erano venti di tempesta a soffiare dalle parti di Trigoria.
Lo scorso anno, ad esempio, fu proprio Florenzi tra i primi a prendere le difese di Zdenek Zeman quando il boemo iniziava ad essere al centro delle critiche affermando: “Dobbiamo cercare di mettere in campo tutto quello che ci chiede il mister dal momento che stiamo mettendo in pratica soltanto il 10% di quello che vuole da noi”. Elogi che non si sono limitati alla passata stagione dal momento che quest’estate Florenzi ha definito l’ex allenatore giallorosso “nel calcio quello che mio padre è per me nella vita”. Parole decisamente non banali e che mostrano chiaramente come l’intelligenza del centrocampista romano non si limiti all’aspetto tattico.
Partito Zeman, nella passata stagione Florenzi trovò poi difficoltà a giocare nel corso della gestione di Andreazzoli eppure anche per l’ex tattico di Spalletti non ci furono mai critiche da parte del ragazzo romano che, anzi, affermò dopo le prime gare con il nuovo tecnico in panchina: “Il mister ha portato un po’ più di equilibrio anche se Zeman ha dato tantissimo alla squadra. L’attuale allenatore ha cercato di rubare da tutti i tecnici con cui ha lavorato”.
Non potevano che essere al miele, poi, le parole nei confronti di Garcia, che sin dalla prima giornata di questo campionato ha deciso di puntare ad occhi chiusi su di lui, ergendolo al ruolo di vero e proprio insostituibile: “Sicuramente Garcia ha dato molta chiarezza perché è un mister che parla in faccia ed è la cosa più giusta che può fare un allenatore per avere rispetto e lo sta ottenendo con i suoi frutti. Sulla posizione devo dire la verità, mi trovo veramente bene e spero di rimanere in attacco”.
L’equilibrio fornito sul campo alla squadra va di pari passo con quello mostrato davanti ai microfoni, elementi, entrambi, che lasciano ben sperare per il futuro di un ragazzo, romano e romanista, che si spera possa ricalcare le gesta e la carriera di altri due tifosi in campo come Francesco Totti e Daniele De Rossi.
Matteo Luciani