Ha giocato ventisei partite in Serie B e segnato otto gol, fatto il terzino destro nel Crotone e l’attaccante esterno in Under 21,in cui è diventato uno dei punti di riferimento di Ciro Ferrara.[…]
Quanto ti è servito aver fatto l’ultimo anno con la Primavera?“Sicuramente tantissimo perché il mister mi ha dato più libertà e mi ha fatto fare il leader, che era quello che mi serviva per l’autostima e mi serviva continuare a giocare per maturare. A gennaio si era parlato di andare in C, ma io non ci ho mai davvero pensato, non mi sembrava giusto lasciare il campionato a metà stagione”.
E hai avuto ragione tu.“Eh sì, i fatti mi stanno dando ragione. Una prima annata così non me l’aspettavo nemmeno io, non credevo di riuscire a fare così bene. Le cose stanno andanto alla grande e ora devo solo continuare così”.
Intanto parlano tutti di te.“Un po’… però mi fa piacere”.
È vero che a Crotone tolgono la statua di Mino Reitano per metterci la tua?“Mi vogliono bene, questo è vero. Mi hanno accolto come se giocassi lì da dieci anni, la gente di Crotone è fantastica con me e io ho solo cercato di ricambiare l’affetto”.
Che effetto ti ha fatto vedere Stramaccioni sulla panchina della prima squadra dell’Inter?“Un bell’effetto. Sono contento e spero che faccia risultato già da domenica. Sinceramente me l’aspettavo già da un po’ di giornate. L’ho chiamato per fargli i complimenti, gli ho detto che avrei visto la sua conferenza stampa”.
Intanto a Crotone hai finito di fare il terzino destro.“Sì, adesso sono tornato a centrocampo, ma io mi adatto sempre, basta che vado in campo io mi diverto. Adesso sono tornato nel ruolo che più mi appartiene, vedo anche di più la porta e sta dando suoi frutti”.
Alla Roma gli altri ’91 erano andati via tutti, eri rimasto solo tu.“Ma io credo che ognuno debba seguire il proprio percorso. Io ho preso questo treno e adesso sta andando bene, il resto non conta. I percorsi dipendono da giocatore a giocatore, Luca (Antei, ndr) ha fatto due anni in primavera ed è stato subito pronto per giocare in B e lo sta dimostrando, a me magari serviva anche il terzo per crescere anche a livello personale. L’importante è sfruttare le occasioni che arrivano”.
Nel gioco palla a terra di Luis Enrique ti ci vedresti?“Chi non ci si vedrebbe? È un gioco che mi affascina, ma adesso non è il momento di pensarci. Prima devo prendere questa salvezza con il Crotone”.
L’anno prossimo ti vorranno tutti.“Non lo so, davvero. A giugno tornerò nei ranghi e vediamo che succede”.
Essere titolare in Under 21 ha dato una svolta alla tua carriera?“A livello mediatico forse sì, ma qui ci sono tanti giocatori che vengono dalla B e si stanno mettendo in evidenza. Però certo l’Under è importante per me, Ferrara mi ha sempre fatto sentire la sua fiducia e io sto cercando di ripagarla”.
Ormai Florenzi è diventato un esempio, di te ha parlato bene anche Sacchi.“Mi fa piacere e lo ringrazio. Quando l’ho incontrato mi ha detto di continuare così e fare bene”.
E pensare che fino a due anni fa non eri mai stato convocato in nazionale.“È vero, è stato Rocca a darmi l’opportunità di stare in questo giro. Poi il mister mi ha visto giocare con Rocca e mi ha chiamato, se non mi avesse convocato lui forse oggi non sarei qui. E non è vero che con Rocca contava il fisico, l’importante era allenarsi bene, anche perché c’era Insigne che è più basso di me!”.
Il Romanista – Valerio Meta