La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Nessuna gabbia, niente marcature multiple, magari solo un po’ di attenzione in più. Per stasera Spalletti non snaturerà il suo modo di essere, la sua filosofia, nonostante davanti abbia uno che si chiama Cristiano Ronaldo e che nella sola Champions League è stato capace di segnare la bellezza di 89 gol in 125 partite. Qualche contromossa, però, quella sì. Spalletti le ha provate anche ieri e le replicherà oggi, in attesa di scegliere poi quella che riterrà più opportuna.
LA TATTICA – Allo stato attuale, per arginare le folate e la fantasia di Cristiano Ronaldo il tecnico toscano ha scelto la corsa, il dinamismo e la resistenza di Florenzi, uno che almeno sul piano della velocità e delle rapidità se la può giocare con il portoghese. Ieri Spalletti è stato chiaro, «non vado a dire a tre dei miei che devono marcare Cristiano Ronaldo». E infatti non lo farà, ma chiederà comunque agli altri di aiutare, questo sì. Mettendo dalla parte di Cristiano un po’ tutti i velocisti giallorossi. Costruendo, nel rispetto delle proprie competenze e delle proprie specificità, una catena di destra basata proprio sulla velocità. Così da quella parte dovrebbe andarci a giocare anche Salah, uno che può aiutare in copertura, a volte anche raddoppiare o «coprire » Florenzi in caso si stacchi o fatichi nei recuperi. Una ciambella di salvataggio, insomma, una scialuppa da lanciare con il mare in tempesta. In più, se verrà confermata la scelta della difesa a quattro, il centrale a giocare sul centrodestra sarà Manolas, il più veloce di tutta la batteria dei difensori centrali a disposizione di Spalletti. Insomma, tutti giocatori rapidi, veloci, propensi alla corsa. Se poi potrà bastare o meno, lo potremo vedere solo stasera.
L’ALTERNATIVA – Ieri però Spalletti ha provato anche qualcosa di diverso da quella parte lì, con l’inserimento di Maicon come terzino destro e Florenzi spostato tra i tre di centrocampo, pronto ad accorciare sulla destra ed a coprire l’eventuale linea di passaggio (o di inserimento) di Ronaldo da sinistra verso il centro. Insomma, un movimento a mezzaluna rovesciata, ad oscillare, dividendosi tra la copertura della zona di competenza del centrocampo e l’angolo alto destro dell’area di rigore. In buona sostanza, un ordine: stare stretti e compatti ogni qualvolta Cristiano entri in possesso di palla negli ultimi 20 metri di campo. Fermo restando, che se poi Ronaldo fa Ronaldo probabilmente niente può fermarlo davvero.