Il Messaggero (B.Saccà) – Con un ritardo appena accennato (due ore e un quarto esatte…), Alessandro Florenzi e il dg della Roma, Mauro Baldissoni, sono comparsi davanti alla porta girevole di un albergo di lusso a un soffio dal Pantheon. In cielo, un sole infinito. All’ingresso, turisti curiosi, tassisti romanisti (e quindi adoranti) e un equipaggio British contento di tornare a casa. Maglietta bianca e jeans, il terzino/centrocampista giallorosso, l’eroe della sfida con il Barcellona, è arrivato in centro per partecipare alla conferenza- stampa di presentazione della campagna «Millepiazze per i nonni d’Italia».
Il 2 ottobre sarà la Festa dei nonni, e Florenzi è stato scelto come testimonial dell’iniziativa, visto che il 21 settembre del 2014, dopo aver firmato un gol all’Olimpico contro il Cagliari, volò in tribuna per abbracciare nonna Aurora, ricordando così a una platea smisurata, e con la forza di un gesto, l’importanza che riveste l’affetto per la figura dei nonni. È chiaro però il correre dell’attualità sia lì a suggerire ben altri scenari: la Roma che pareggia in casa con il Sassuolo, il turnover di Rudi Garcia, il futuro, lo scudetto. «Scusateci se abbiamo fatto tardi, ma abbiamo cominciato a preparare la partita (di domani, ndc) con la Sampdoria…», ha esordito Florenzi, apparso per la verità piuttosto emozionato.
LA CHIAVE – Si diceva del turnover cui si è generosamente affidato Garcia domenica pomeriggio. «Il mister fa solo delle scelte e noi dobbiamo essere bravi a fare quello che ci chiede. Perché non ho giocato? Sono considerazioni dell’allenatore, noi siamo a sua disposizione e dobbiamo solo cercare di farci trovare pronti», ha spiegato. A voler ragionare, è stata una difesa delle decisioni del tecnico e, di riflesso, una lieve (e certo involontaria) critica rivolta a chi evidentemente non è stato capace di farsi «trovare pronto». Molto semplicistica, poi, la lettura della gara di domenica. «Cosa è mancato contro il Sassuolo? Un gol per vincere 3-2, solo questo. Non credo ci sia un approccio diverso da parte nostra con le squadre piccole. Cerchiamo di affrontare tutte le partite nello stesso modo, cercando di conquistare sempre i tre punti. Poi a volte non succede e dobbiamo fare mea culpa, cercare di trovare gli errori commessi e superarli».
Gestire il momento, ecco la chiave, a saperla usare. «Si deve vivere tranquillamente, anche perché siamo una grande squadra e ci sono tanti giocatori bravi. Le rotazioni spezzano il ritmo? Assolutamente no». Quanto allo scudetto, comincia ad affiorare l’Inter. «Sì, è una grande, ha fatto tanti acquisti, ma noi cercheremo di lottare su tutti i fronti», ha concluso Florenzi. Muto, sull’argomento, il dg Baldissoni. Entrambi, infine, hanno ritenuto più opportuno lasciare l’albergo da una porta secondaria.