Il Tempo (E. Menghi) – Una prodezza di Florenzi rende possibile l’impossibile. La Roma pareggia con il Barcellona campione in carica in Champions League e festeggia il primo punto in un Olimpico sold out in termini di pubblico e felicità. Meglio di così non si poteva cominciare. Garcia opta per la semplicità, mette ognuno al proprio posto e non stravolge la Roma. Rudiger esordisce in Champions League e De Rossi può fare il suo mestiere di centrocampista assieme a Keita e Nainggolan. Davanti c’è Dzeko con Iago Falque (anche lui al debutto europeo) e Salah. Totti in panchina. Tutto come previsto. Una sorpresa la regala Luis Enrique, che preferisce Mathieu a Mascherano nella retroguardia. Il primo squillo è di Messi e non ci si aspettava certo qualcosa di diverso. Il tiro finisce alto e ci pensa Salah a cambiare fronte con un paio di ripartenze niente male. La squadra, però, non lo segue e da solo guadagna al massimo un calcio d’angolo. Un prestigioso intervento difensivo di Rudiger evita un gol, ma al 21’ Rakitic crossa per Suarez, che stacca di testa tutto solo e mette dentro da due passi. I giallorossi protestano per un precedente fallo di Messi ai danni di Digne, rimasto a terra durante e dopo l’azione dell’1-0. L’arbitro non se ne preoccupa e convalida la rete blaugrana. Ha da che ridire anche la squadra spagnola per un intervento di Szczesny su Suarez, il portiere slovacco non sembra arrivare sul pallone, ma anche qui Kuipers lascia correre. Il rigore poteva starci, anche il giallo (almeno). Al 31’ Florenzi fa una cosa fuori dal normale, all’altezza dei marziani: calcia da metà campo, trova il portiere fuori dai pali e con una parabola pazzesca lo beffa toccando il palo interno e finendo nel sacco. La superiorità del Barcellona non si può contrastare se non con una giocata così: 1-1 in un Olimpico infervorato. Al 43’ la Roma riesce a salire dopo un eterno monologo del Barça, che non spreca nessun pallone, Nainggolan riceve al limite e calcia in porta, stavolta Ter Stegen c’è e respinge il pericolo. Salah in contropiede è il più veloce di tutti, anche se i difensori blaugrana non sono affatto lenti, alla fine il tiro dell’egiziano è impreciso e si alza sopra la traversa.
A inizio ripresa Szczesny deve parare prima il tiro di precisione di Messi dal limite dell’area, poi su Suarez da distanza ravvicinata. L’attaccante uruguaiano gli rifila un calcione a palla persa, scorretto e doloroso, tanto da obbligare il polacco a chiedere l’intervento dei medici, che assieme al giocatore optano per il cambio immediato. Entra De Sanctis tra gli applausi. Problemi anche per gli ospiti, un fallo di Nainggolan (ammonito) manda ko Rafinha che era appena entrato al posto di Rakitic. Deve entrare la barella e anche Mascherano. E’ proprio lui ad abbracciare Nainggolan in area e a buttarlo giù, ma il rigore chiesto a gran voce da Garcia in primis non viene concesso. La Roma cresce, recupera un po’ di possesso palla e Florenzi ci riprova, ma la magia non si ripete e la palla va alta. Risponde Neymar, Manolas ci mette il piede e manda in angolo. Al 33’ Messi fa tremare la traversa, i giallorossi si salvano. Poco dopo è Iniesta a mettere preoccupazione alla Roma, De Sanctis però para d’istinto e non fa rimpiangere Szczesny. Garcia manda in campo Iturbe per Iago Falque e toglie Florenzi coi crampi per inserire Torosidis. I minuti di recupero (5) sembrano interminabili, la Roma è sulle gambe, ma Manolas riesce a togliere dalla porta il colpo di testa di Suarez. Sul rinvio di De Sanctis si spegne il match, un 1-1 sudato, un’iniezione di fiducia per la squadra di Garcia, che raccoglie un punto d’oro all’esordio stagionale in Champions League.