La Repubblica (M. Juric) – Oltre il danno, la beffa. Come se alla Roma non bastasse la sesta sconfitta nelle ultime sette partite di campionato, mettere la ciliegina sulla torta, amara, di questo periodo nero ci ha pensato Nicolò Zaniolo. Il grande ex, dente avvelenato. È lui a chiudere la partita con il primo gol in serie A con la maglia dell’Atalanta.
È l’inizio della personale vendetta nei confronti dalla Roma dopo l’addio, al veleno, di due anni fa. Prima con l’esultanza rabbiosa sotto il settore dei tifosi dell’Atalanta, togliendosi la maglia e accettando con il sorriso il cartellino giallo dell’arbitro. Poi con le provocazioni in campo agli ex compagni. E il finale, bruttissimo. Caccia all’uomo con Zaniolo portato di forza dai compagni vicino ai propri tifosi e lontano dalle maglie giallorosse.
Danno, beffa. Un vero dispetto. L’ex che torna e mette il proprio marchio sull’ennesima sconfitta. L’eroe della Conference League, osannato nei suoi anni nella Capitale e poi additato come traditore nella sessione di mercato gennaio 2023. Quella del gran rifiuto al Bournemouth, dove era stato ceduto per 30 milioni. Il certificato medico per depressione, la scelta di metterlo fuori rosa e poi la vendita in extremis al Galatasary. Un addio al veleno che nessuno si è dimenticato a Roma.
Nonostante la sconfitta, Ranieri continua a predicare calma. E guarda avanti, anche confortato da un calendario che nelle prossime tre partite si fa meno in salita. Il tempo per recuperare c’è, ma serve farlo alla svelta. Proseguendo sul lavoro delle ultime due settimane. Perché contro gli uomini di Gasperini “il malato ha proseguito il percorso verso la guarigione“, per citare lo stesso Sir Claudio. Accolto da re all’Olimpico. Uno stadio che a distanza di tre settimane dall’ultima partita aveva cambiato volto. Terminando la contestazione ai calciatori e supportando per 90 minuti la squadra.