Inedito è solo il derby continentale. Perché la Roma e la Fiorentina si conoscono bene. In questa stagione si sono affrontate già tre volte e si sfideranno per altre due, cominciando da stasera a Firenze, nell’andata degli ottavi di Europa League. Il bilancio è in parità: 1 vittoria a testa all’Olimpico e il pari al Franchi in campionato. Pesa però di più, fin qui, il primo successo di Montella, al decimo tentativo, contro la sua ex squadra, dopo 6 ko e 3 pareggi: il 3 febbraio, quarto di finale in gara unica nella capitale, ha eliminato i giallorossi dalla Coppa Italia e, dopo il successo allo Stadium nella semifinale d’andata contro la Juve, ha ipotecato la finale.
UNICO OBIETTIVO – Se la Fiorentina è in corsa ancora su tre fronti, la Roma, uscita anche dalla Champions e distante 11 punti in classifica dai bianconeri di Allegri, non si può certo accontentare solo del secondo posto in Italia, tra l’altro da difendere dall’assalto in tandem del Napoli e della Lazio. L’Europa League, in questo senso, vale tanto. Per il prestigio e per il futuro. Perché, alzando questo trofeo, si accede direttamente proprio alla prossima Champions. L’ultima partecipazione, conquistata l’anno scorso da Garcia, ha portato nel forziere di Trigoria 49,2 milioni di euro, utilissimi per il bilancio sofferente del club giallorosso.
SENZA CERTEZZE – Il match del Franchi, analizzando i problemi delle due rivali, è indecifrabile e quindi aperto. La Roma sembra aver perso la sua identità. Da tempo non si comporta da squadra. Corre poco e male; da 18 gare, coppe comprese, segna di media 1 rete a partita e anche per questo fatica a vincere. Non è un caso che l’ultimo successo, tra l’altro proprio in Europa League, sia arrivato quando è riuscita a segnare 2 gol: il 26 febbraio, a Rotterdam contro il Feyenoord. Va leggermente meglio fuori casa perché sfrutta la rapidità dei suoi attaccanti: Gervinho, Ljajic, Iturbe e il diciottenne Verde. Di solito tocca a Totti far partire le frecce. Ma stavolta il capitano, dopo 5 gare di fila, non avrà spazio: è rimasto a casa per l’affaticamento al flessore (21° infortunio muscolare della stagione). In campionato non perde da 16 gare (solo 3 vittorie, però, e tutte in trasferta): la difesa tiene in Italia (è la seconda del torneo). E’ stata proprio la Fiorentina l’ultima formazione capace di realizzare 2 reti contro i giallorossi e di batterli nella notte dell’addio alla Coppa Italia. Se Garcia deve curare il mal di gol, sperando di avere presto Doumbia al top e di recuperare Ibarbo, Montella non sa proprio su chi contare. Finora non ha mai avuto Rossi, ha perso spesso Gomez e solo ieri mattina ha rivisto in campo Babacar. Gilardino e Diamanti non sono nella lista Uefa e la prova generale senza centravanti, lunedì all’Olimpico contro la Lazio, è finita come peggio non si poteva. Il contropiede può risultare decisivo, nel bene e nel male, per entrambe le squadre. I due tecnici hanno i loro velocisti: Salah, sorprendente finalizzatore e grande rimpianto della Roma dopo il mercato invernale, e Gervinho, meno affamato dopo il successo in Coppa d’Africa e comunque miglior realizzatore giallorosso stagionale nelle coppe europee (5 reti, comprese le 3 in Champions). Il 17° derby europeo tra italiane premierà finalmente i viola o i giallorossi. Non lo hanno mai vinto. Due volte si sono arresi i primi e sempre contro la Juve (in Coppa Uefa, finale del ’90 e ottavi di Europa League l’anno scorso); una gli altri contro l’Inter (in Coppa Uefa, finale del ’91)
Il Messaggero – U. Trani