Tre gol subiti, tre espulsioni, tre punti lasciati sul campo di una Fiorentina al minimo storico. La Roma torna dalla trasferta di Firenze con le ossa rotte. E se a Udine ci si poteva appellare a 80 minuti in cui i giallorossi erano comunque riusciti a limitare una delle prime squadre del campionato, al Franchi va tutto male fin dai primi minuti. Una squadra che sembra l’ombra di se stessa, che tiene palla ma non tira praticamente mai in porta e che, soprattutto, sembra inerme di fronte all’avversario.
Una sconfitta che complica non solo il cammino in campionato – e lunedì arriva la Juve – ma anche i piani per il futuro. Perché il rischio – concreto – è che la squadra smetta di seguire l’allenatore, l’uomo su cui, parole di De Rossi un paio di giorni fa, è basato tutto il progetto. Oggi la Roma si riposa, se ne riparlerà da domani. A Trigoria. Insieme. Ancora una volta. Con la speranza, vera, che stavolta il confronto serva a qualcosa.
Quantomeno a ritrovare un po’ di quella serenità e di quel gioco che ieri a Firenze si è visto solo a tratti. E senza incisività. La Roma inizia con Cicinho a destra, Perrotta a centrocampo, Pjanic trequartista dietro a Lamela e Bojan.
Francesco Totti in panchina. La svolta della partita arriva dopo un quarto d’ora: al Franchi diluvia, i riflettori sono accesi, Jovetic entra in area, si libera con una finta di Juan che lo tocca: il montenegrino cade, per Damato è rigore ed espulsione del brasiliano. La Roma protesta, l’arbitro è inflessibile, sul dischetto si presenta lo stesso Jovetic che batte Stekelenburg.
Nessun cambio, la Roma si risistema con un 4- 3-2: De Rossi in difesa e Pjanic arretra sulla linea dei centrocampisti. E’ il centrocampista di Ostia che prova a dare la carica ai compagni e proprio lui ci prova con un destro dalla distanza che sfiora il palo alla sinistra di Boruc. Jovetic spazia da una parte dall’altra dell’attacco, è un’autentica spina nel fianco e al 27’ Stekelenburg è costretto a rifugiarsi in angolo dopo l’ennesima conclusione del giocatore più talentuoso dei viola.
La Roma nonostante l’inferiorità numerica non perde la testa e, anzi, mantiene il pallino del gioco, complice anche una Fiorentina che si difende in 10 e non attraversa mai la metà campo. Almeno fino al minuto 44 quando De Silvestri parte in contropiede e Taddei è costretto a fermarlo in calcio d’angolo sugli sviluppi del quale, come lo scorso marzo, Gamberini anticipa Heinze e batte ancora una volta la Roma. Piove a dirotto sul Franchi e anche sulla squadra di Luis Enrique che, in modo quasi incredibile, si ritrova sotto di 2-0 al termine di un primo tempo in cui ha praticamente tenuto sempre palla. Si rientra in campo con le stesse formazioni, la Fiorentina parte col piede sull’acceleratore, Jovetic in tuffo di testa colpisce debolmente e il pallone termina tra le braccia di Stekelenburg. Il primo tiro in porta della Roma nel secondo tempo arriva al minuto 9 quando Lamela col sinistro ci prova dal limite dell’area ma Boruc blocca senza problemi.
La Roma prova a fare qualcosa, la Fiorentina si copre e riparte in contropiede e De Rossi, spesso e volentieri, è costretto agli straordinari nonostante un problema alla caviglia che lo fa zoppicare abbastanza vistosamente per il campo.
Un’altra tegola si abbatte sulla Roma al 18’ quando Gago viene ammonito e quindi, diffidato, sarà costretto a saltare Roma-Juve. Visto che l’altro diffidato è Pjanic, Luis Enrique si tutela e toglie il bosniaco inserendo al suo posto Simplicio. Il tempo passa inesorabilmente senza tiri in porta con Delio Rossi che incita il Franchi a sostenere la squadra. I 700 tifosi della Roma sistemati nel “formaggino” provano a fare lo stesso, invocano l’ingresso in campo di Totti, Luis Enrique non li ascolta, la Roma ormai non ne ha più. Gago commette un altro fallo su Jovetic, il severissimo Damato estrae il secondo giallo e la squadra resta in 9. E a quel punto, dal settore ospiti della Roma, parte il coro “C’avete rotto il c…” che si sente nitido e chiaro in tutto lo stadio. Così come, qualche minuto più tardi, “Te ne devi anna’”. Al minuto 39’ succede qualcosa di incredibile: tiro della Fiorentina, Bojan appostato sulla porta blocca il pallone con le mani. Incredibile follia dello spagnolo. Rigore e gol del 3-0 di Silva. La Roma chiude in 8, la Fiorentina smette di giocare, Damato concede persino quattro minuti di recupero. L’umiliazione è totale. Per tutti.
Il Romanista – Chiara Zucchelli