Pagine Romaniste (R. Gentili) – Tutto ed il contrario di tutto. In vantaggio dal 10’ fino a cinque minuti dal triplice fischio, in tre minuti la Roma getta via la vittoria, fondamentale per il morale. Le reti di Jovic e Ikoné annullano il vantaggio di El Shaarawy: la Fiorentina supera 2-1 una Roma mostratasi prima seria e concentrata, poi vittima della stanchezza e della maggiore freschezza ed incisività dei cambi di Italiano.

LE PAGELLE

Svilar 5 – Fino a cinque minuti dalla fine presenzia perfettamente l’area piccola: dal gioco con i piedi, alle uscite fino alla punizione di Biraghi, neutralizzata in due tempi. Nel finale, quando la Fiorentina va all’attacco disperato, è incerto e non esce. Ci prova, ma rientra: Jovic e Ikoné insaccano.

Bove 6 – Lo si trova ovunque: dalla fascia destra, dove parte, al centrocampo fino alla trequarti. Passa dalla ruvidezza con cui interrompe le discese viola alla delicatezza del tocco nella verticalizzazione per Wijnaldum. In discesa nella ripresa.

Llorente 5,5 – Prove di Budapest. Le prime battute non se le ricorda: Jovic e Ikone lo espongono ad errori, coperti successivamente con maggiore attenzione. Necessaria per controllare il serbo quando la Fiorentina aveva cercato di colpire alle spalle. Qui ci passano le due reti viola.

Smalling 6,5 – Fascia al braccio nel rodaggio per mercoledì, completato al massimo dei giri. Bloccate le linee di passaggio della squadra di Italiano, si premura di creare quelle giallorosse. Una delle diverse verticalizzazioni fa nascere il gol.  (Dal 46’ Mancini 5 – Protagonista di due situazioni che avrebbero potuto portare l’ex Fiorentina dal dischetto, contribuisce a perdere i tre punti: il primo gli passa davanti e lascia scorrere, sul raddoppio si stacca troppo presto da Jovic.

Missori 5 – Ringrazia le latitudini dell’Appenino. Titolare a Bologna, non all’Olimpico con la Salernitana ma di nuovo con la Fiorentina. Non fa sgonfiare la ripartenza del gol dando subito palla ad El Shaarawy, poi sfodera un colpo proibito in zona rossa – all’ingresso in area – a Barak. Ammonito, è più guardingo ma non per questo rinuncia a farsi sentire. Non dà continuità, l’inesperienza non aiuta e così scivola nel finale. Sul finale c’è con tutte le scarpe: Mandragora salta dietro (e su) di lui. Consente. il cross del 2-1.

Wijnaldum 6 – Telepass Gini. Usa corsie preferenziali con cui fa scorrere la fluidità del gioco. El Shaarawy e Bove premiano la ricerca della profondità, il giovane Cerofolini e Martinez gli precludono quella del gol. Affretta un paio di passaggi nelle ripartenze, tiene stretta la coperta quando c’è da difendersi. (Dal 60’ Cristante 5,5 – Non mantiene i contatti con la concentrazione).

Tahirovic 5,5 – Giusta la posizione e i movimenti con cui controlla agevolmente ciò che arriva sulla scrivania. Non sempre convinto nei contrasti.

Zalewski 5,5 – Ikone e Barak si alternano nell’infastidirlo. Spericolato quel cimentoso retropassaggio a Svilar, chiude arrancando (Dall’80’ Abraham sv – Entra ed arriva la rimonta).

Solbakken 6 – Chiamato ad andare al centro, qui di testa mette l’assist per El Shaarawy. Sui piedi di Martinez Quarta finisce invece il tap-in dopo l’uscita di Cerofolini su Wijnaldum. Affretta gli interventi difensivi, venendo scartato facilmente. (Dal 71’ Ibanez 4,5 – Per il Siviglia potrebbe affrontare la concorrenza di Llorente: negli ultimi venti minuti sembra aiutare a condurre la nave in porto, arrivano i due errori fatali. Si schiaccia su Mandragora, dove già c’era Missori; liscia il pallone che finirà ad Ikoné).

El Shaarawy 6,5 – Taglia e cuce il gol: recupera palla dall’area giallorossa, coordina l’operazione di ripartenza e la conclude. Dopo un intelligente lancio per Gini, Cerofolini vola su quel tiro destinato all’incrocio. Sostanzioso l’aiuto a Zalewski, solite noie fisiche lo sottraggono al piano di Mou che lo voleva in campo per uno spezzone di ripresa. (Dal 46’ Celik 5,5 – In controllo su Ikoné, con senso di misura e di posizione lo rende innocuo fin quando non crolla).

Belotti 6 – Non riesce nuovamente a far gol, ma col preciso cross per Solbakken collabora notevolmente alla stesura del vantaggio. Fattosi il palato alla semisconosciuta qualità, si esibisce in altri atti di spessore tecnico, in particolare controlli fatti sembrare facili. Torna poi alle maniere rustiche.

Mourinho 5 – Convinta di sé, la Roma si perde tre punti dal sapore di entusiasmo in vista di mercoledì.