Fiorentina, l’Europa League è l’ultimo treno dell’anno. La Roma non corre rischi

Corriere della Sera – Sarà una partita speciale e non soltanto perché in palio ci sono gli ottavi di finale dell’Europa League, ma soprattutto perché è l’ultimo treno che passa nel cuore di una stagione grigia con qualche acuto e troppe rovinose cadute. La Fiorentina, fuori dalla Coppa Italia e indietro in campionato, ha l’occasione di sfruttare la magia di Bernardeschi a Moenchengladbach, che le assegna un piccolo ma sostanzioso vantaggio nel ritorno di questa sera con il Borussia. I tedeschi dovranno vincere segnando almeno due gol. La Fiorentina ha due risultati su tre a disposizione. Ma la qualificazione è più aperta di quanto dica l’1-0 dell’andata. Perché la Fiorentina è una squadra mutevole, senza continuità, che alterna partite straordinarie come contro la Juventus ad altre disastrose, per esempio in casa della Roma. Inoltre soffre ogni volta che viene attaccata (23 i gol subiti nelle ultime 13 partite). Sousa, allenatore con la valigia pronta, ammette che «strategicamente cambieremo qualcosa nell’organizzazione difensiva». Questo non significa giocare con il freno a mano tirato, pensando al pareggio. La Fiorentina non è stata costruita per difendersi e adagiarsi sul risultato dell’andata sarebbe un errore mortale: «Dobbiamo provare a vincere e non cercare di gestire il vantaggio», la visione di Paulo. Fondamentali saranno le ripartenze di Chiesa, i movimenti di Kalinic e le magie di Bernardeschi. Ma tutta la Fiorentina, per una notte, dovrà essere all’altezza. Allarme per la presenza a Firenze di 4000 tifosi tedeschi. Il prefetto Giuffrida ha firmato l’ordinanza che vieta la vendita di alcol nella giornata di oggi. Il Franchi presenterà un bel colpo d’occhio: 25 mila i tifosi attesi.

L’Olimpico, invece, rischia di andare quasi deserto. La Roma, forte del 4-0 ottenuto al Madrigal, non corre rischi in casa con il Villarreal, tanto che Spalletti, prima di un trittico terribile (Inter, derby di Coppa Italia con la Lazio e Napoli), lancia Totti in una squadra con soli tre titolari (Ruediger, Emerson Palmieri e uno tra Strootman e De Rossi). Vermaelen guiderà la difesa, dietro al capitano si muoveranno Perotti e El Shaarawy. Gli ottavi sono al sicuro, anche se il tecnico avverte: «La storia del calcio è piena di ribaltoni clamorosi. Il Milan aveva vinto 4-1 con il Deportivo la Coruña e ha perso il ritorno 4-0». Stavolta però nessuno crede all’impresa del sottomarino giallo.

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