La Gazzetta dello Sport (V.Piccioni) – Tutto come previsto. Il consiglio federale ha prorogato il commissariamento della Lega A a cura di Carlo Tavecchio fino al 29 gennaio 2018, il giorno delle prossime elezioni federali. Soltanto l’Associazione calciatori si è astenuta. Un via libera che fa eco alla votazione in Lega, quel 20 club su 20, che ha politicamente respinto al mittente l’ipotesi del commissariamento ventilata dal Coni.
PRUDENZA CONI – Malagò non può rischiare una disputa giuridica al Tar con mosse avventate. Ieri, Tavecchio si è presentato in consiglio con una memoria firmata dalla professoressa Luisa Torchia, consulente giuridica a Palazzo Chigi al tempo di Romano Prodi. Un documento che, presumibilmente, ha battuto sul tasto annunciato: la proroga del commissariamento della Lega non è una nomina ex novo, quindi rientra nell’«ordinario» e non nello «straordinario». Un’interpretazione che non tutti gli esperti condividono al cento per cento. Ma che è irrobustita politicamente da quanto accaduto in Lega. A meno di colpi di scena, dunque, il Coni non si muoverà.
«ACCORDONE» – Anche se Malagò resta dell’idea che la «rivoluzione» (parola usata anche da Gabriele Gravina, il presidente della Lega Pro) di cui ha bisogno il calcio italiano non possa andare d’accordo con i faticosi compromessi che porteranno a un nuovo presidente. Tuttavia, mai dire mai. E allora in questi giorni ci sono stati una serie di incontri all’insegna del «prima i contenuti, poi i nomi». Il punto di partenza è un possibile cartello Dilettanti-Calciatori-Lega Pro che avrebbe una maggioranza fortissima. Ma l’«accordone» è tutto da scrivere e un presidente tutto da cercare. Anche se ieri Ulivieri ha confermato il disgelo allenatori-Aic: «Tommasi? Noi lo sosterremmo».