Come riportato dall’ agenzia Ansa domani appuntamento alle 12 in via Allegri:all’ordine del giorno la crisi profonda del calcio italiano. Il primo consiglio federale dopo il Mondiale, convocato d’urgenza direttamente nella notte di Natal, e’ chiamato a ratificare le dimissioni del presidente Abete con decadenza del consiglio e poi quelle del commissario tecnico Prandelli. Poi, nell’ordine, si cerchera’ l’accordo sulla data dell’assemblea elettiva e quello ancora piu’ difficile sul nuovo titolare della panchina azzurra. Allegri, Mancini, Zaccheroni, Spalletti, Cabrini con Guidolin, Guidolin senza Cabrini, Rivera, Di Biagio, Cannavaro; e ancora un traghettatore o un tecnico internazionale, un ‘federale’ o un esterno di esperienza: l’ampio spettro di nomi – veri, presunti o solo suggestivi – e di profili fatti in questi giorni la dice lunga sullo stallo al quale sono inchiodati i dirigenti, peraltro impegnati nei posizionamenti per il rinnovo del governo del pallone. Abete ha gia’ detto che nomi non ne fara’ in alcun modo, e come lui anche Albertini che si delinea come eventuale candidato futuro, non per l’elezione alle porte. Ma nessuno dei possibili candidati presidenti si vuole ‘bruciare’ con l’indicazione di un nome.
A meno di una proposta che avrebbe del sorprendente – per il proponente piu’ che per il proposto – si dovra’ a quel punto, in assenza del nuovo ct, decidere sull’assemblea e forzare i tempi per arrivare all’11 agosto a votare. L’ufficio legale della Figc ha chiarito che i tempi tecnici ci sono, Tavecchio ha frenato adducendo la lentezza della macchina organizzativa dei Dilettanti: e’ lui il principale candidato alla successione di Abete, probabile che l’accelerazione post Mondiali lo abbia colto di sorpresa. Domani provera’ per questo a far rientrare le dimissioni del presidente, che non retrocedera’; anzi, Abete rispondera’ forzando la decisione dell’assemblea elettiva l’11, per poi arrivare al nuovo ct entro ferragosto. Tavecchio chiede piu’ tempo perche’ sa di avere i voti per l’elezione, ma non la maggioranza qualificata per un governo solido. La Lega di A non esce allo scoperto con un proprio candidato, al momento c’e’ un asse con Tavecchio che prevede un ritorno in primo piano in consiglio. Le componenti tecniche non hanno al momento un nome. Dunque, rimane tutto aperto, anche in chiave federale. Il consiglio di domani sara’ preceduto dal consueto incontro informale, alle 10.30. Con Abete e i vicepresidenti Albertini eTavecchio, ci saranno Beretta, Abodi, Macalli, Tommasi, Nicchi e Ulivieri. Ci si guardera’ in faccia in cerca di un ct, poi si passera’ al tavolo del consiglio per ratificare dimissioni e mancati accordi. Puntando a mettere una prima toppa alle falle l’11 agosto, con l’assemblea elettiva.