Fienga-De Laurentiis, sull’affare Milik adesso cala il gelo

Il Messaggero (S. Carina) – Per completare l’intera operazione dei centravanti e far partire Milik in direzione Roma e Dzeko verso la Juventus mancano due tasselli: gli accordi tra Milik ed il Napoli e quelli tra la Roma ed il club partenopeo. Prima della gara con il Napoli, Giuntoli ha dichiarato: “La trattativa con la Roma non è ancora andata a buon fine“. Da Trigoria ieri nessuno si è fatto vivo; l’unico segnale è arrivato con la nota apparsa sul sito, nella quale la Roma smentiva i dubbi sulla condizione fisica del giocatore. I giallorossi da sabato chiedono di estendere la durata del prestito, mutandolo in uno biennale, confermando le cifre (3+15+7). A queste vanno aggiunti i cartellini di Modugno e Meloni, entrambi classe 2003, valutati 2,5 milioni l’uno. Nel frattempo De Laurentiis fa muro e ha chiesto a Milik di rinunciare ai due stipendi congelati nel periodo del lockdown (si tratta di 400mila euro netti) e a questo va aggiunta la questione delle multe, per un totale di circa 800mila euro lordi. Il polacco non sembra essere intenzionato a rinunciare a questi soldi, quindi si va avanti. Il buon senso lascia pensare che alla fine una quadratura si troverà, per vari motivi: Milik rischia di rimanere fermo nell’anno dell’Europeo; il Napoli tra 5 mesi lo perderà a parametro zero; Dzeko ha ribadito di volere la Juventus e a Trigoria non hanno un piano b al momento.

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