Femminile, trionfo giallorosso: la Roma vince la Supercoppa contro la Juve ai rigori

Il Tempo (M.Vitelli) –  Super Roma in Supercoppa, ed arriva il secondo trofeo della storia. L’As Roma femminile di Alessandro Spugna fa l’impresa battendo 5-4 la Juventus dopo i rigori e conquista la Supercoppa italiana. Una vittoria strameritata per la determinazione, la grinta, l’abnegazione e la qualità messe in campo, ma anche sofferta, per l’elevato spessore dell’avversaria. Al Tardini di Parma, la Roma inizia col piglio giusto dimostrando di non aver paura e al 19’ minuto passa in vantaggio. Haavi serve Giacinti in area e l’ex-Milan è una killer, nulla da fare per Peyraud-Magnin.

La Juventus prova a reagire, ma la Roma tiene e si va al riposo senza altre marcature da registrare. Dopo l’intervallo, però, le bianconere tornano in campo ancora più agguerrite e al 59’ Boattin pennella una punizione perfetta che rende vano il tentativo d’intervento di Ceasar. Quattro minuti dopo, brividi sulla schiena delle giallorosse, con Caruso che insacca e l’arbitro che annulla per offside.  Il pareggio resta fino al 90’, grazie soprattutto a diversi interventi decisivi di Ceasar, e resiste pure ai tempi supplementari, così si va ai rigori.

Le prime a sbagliare sono le giallorosse con Glionna, ma Ceasar è in serata di grazia e respinge il tiro di Girelli rimettendo le cose a posto. Quando Haavi insacca il rigore del 4-3 per la Roma, Ceasar si piazza tra i pali sapendo che un suo ennesimo miracolo regalerebbe lo storico successo alle capitoline. Davanti a lei c’è Cantore. La bianconera calcia bene, ma la rumena vola a mettere le mani sul pallone e sulla coppa.

C’è spazio anche per raccontare un piccolo retroscena. “Prima della partita ho ricevuto messaggi da Mourinho e Tiago Pinto – conclude Spugna – che ci hanno fatto l’in bocca al lupo”. Proprio lo Special One aveva inviato un videomessaggio destinato alle giallorosse anche a La7. “So che state facendo un lavoro fantastico e un bel campionato – le sue parole – però quando c’è una coppa sul tavolo è da prendere e portare a casa“. Missione compiuta.

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