Alessandro Spugna, tecnico della Roma Femminile, ha rinnovato il suo contratto con la società fino al 30 giugno 2024. Il mister è stato intervistato ai canali ufficiali del club. Queste le sue parole:
“Questo rinnovo rappresenta una cosa molto importante, è sinonimo di continuità, di fiducia da parte del club. Continuare un percorso di crescita, ambizioso. Siamo tutti molto ambiziosi, vogliamo raggiungere qualcosa di straordinario e importante“. Poi sulla città: “Con questa città ho un rapporto molto bello. Anche prima di arrivare qui pensavo che Roma fosse la città più bella del mondo, poi viverci è differente però è una città che mi piace molto. Mi piace prendermi dei momenti per vederla da vicino, l’avevo sempre visitata da turista. Ho cercato sempre in questo periodo ho cercato di vedere qualcosa di diverso. Una città che non ti annoia“.
Le sensazioni: “Ero stupito, non me lo aspettavo. Io arrivavo da Empoli ed era stato il primo anno in Serie A. Mi sembrava di fretta. Immediatamente ho realizzato e mi sono catapultato a cosa andavo incontro. Arrivavo in un club molto importante e c’era qualcosa di straordinario da fare“.
La guida come allenatore: “Beh una figura che mi ha trasmesso tanto è Johan Cruijff. L’ho apprezzato non solo da calciatore, ma da allenatore e poi dirigente. Credo che lui abbia dato un senso al gioco del calcio in maniera differente dagli altri. Per me è stato un mito, ho cercato di seguire, leggere e capire tanto da lui. Una guida per me“.
L’idea di gioco: “I miei principi di gioco sono quelli di dominare la gara. Vogliamo portare un calcio offensivo, fatto di tanto possesso. Vogliamo avere le giocatrici che siano protagoniste tutte, costruire dal basso. Cercare di dominare la partita stando nella metà campo avversaria, questo comporta rischi, devi essere consapevole, ma se vogliamo fare un calcio europeo dobbiamo fare questo. Deve essere un calcio aggressivo fatto di riconquista immediata della palla persa. Non credo nei sistemi di gioco, credo nell’interpretazione dei sistemi di gioco. Per far questo devi avere giocatrici brave, con tanto coraggio. Se vuoi arrivare in alto devi affrontare club importanti, giocare contro giocatrici forti, contro club importanti. Il coraggio lo devi sempre avere. Cerchiamo di migliorare sempre questi principi di gioco“.
L’arrivo in Femminile: “Ad allenare nel Femminile sono arrivato quando mi era stata una proposta, ero alla Juventus. Proposta di allenare la Primavera femminile, io accettai subito senza pensarci troppo. L’ho subito vista una opportunità, un modo di completare il mio percorso di allenatore”.
Calciatrici giovani: “Nel mio percorso ho avuto l’opportunità di allenare tanti giocatrici giovani, di talento e questo negli anni della Primavera. Anche adesso, nella nostra squadra ci sono tante giocatrici giovani. Ho avuto occasione di allenare calciatrici esperte, già più mature che hanno fatto un percorso differente da quelle attuali. C’è qualche differenza, ma il giusto mix è la cosa più importanti. Le giocatrici giovani hanno bisogno di giocatrici mature, ma è anche vero che le giovani hanno la fortuna di lavorare sin da subito in club importanti a livello professionistico e ti mettono a disposizione tanto rispetto a ciò che hanno avuto le giocatrici mature in passato”
Lo staff: “Sicuramente dietro a tante vittorie, tante prestazioni di livello c’è un lavoro di tutto lo staff. La Roma ha messo a disposizione a me uno staff di grandissime persone, di grandi professionisti che lavorano quotidianamente con grande impegno, in campo vanno le calciatrici, ma devo ringraziare tanto tutte le persone che insieme a me lavorano perché sono grandi professionisti. L’allenatore non può pensare di lavorare da solo, le cose da fare sono tante. Qui a Roma ho questa fortuna”
Come deve essere l’allenatore moderno: “L’allenatore deve essere una persona curiosa. Si aggiorna tantissimo. Va a guardare, scoprire, portare qualcosa di nuovo. Bisogna continuare a farlo. Solo perché alleni una prima squadra ti fermi, devi continuare a studiare, curiosare, capire. Molte volte te lo fanno capire le calciatrici stesse. Bisogna cercare sempre di ampliare le conoscenze”
“Il passaggio al professionismo ha portato sicuramente una tutela maggiore alle ragazze. Per chi giocava in società professionistiche come la Roma aveva già le stesse possibilità da qualche anno, ma credo che le maggiori tutele a livello di contratti. Il fatto anche di aumentare la responsabilità: a tutti gli effetti è il loro lavoro”
La Champions League: “La Champions è una competizione straordinaria. Abbiamo vissuto emozioni incredibili, non pensavamo di fare un percorso così. tutto è nato dal primo sorteggio: avevamo percepito di fare qualcosa. Ci siamo riusciti alla trasferta di Glasgow, poi il sorteggio un po’ fortunato ma c’è stata la volontà di confrontarsi con le squadre internazionali. La cosa bella è starci a questo livello, migliorare questo livello internazionale. Adesso ci siamo, vogliamo starci”.
I tifosi: “Rapporto che ho coi tifosi è bellissimo. Loro ci danno una spinta in più. Sono i tifosi più numerosi del campionato italiano, ma non solo. Abbiamo avuto l’opportunità di averli in Champions in trasferta. Ogni partita che facciamo al Tre Fontane, ora a Latina in Champions ci stupiscono. Ogni volta sono di più, ogni volta un sold-out. Loro ci sostengono sempre. Sono una marcia in più, speriamo di offrire loro uno spettacolo migliore. Speriamo di regalare gioie, quest’anno con la Supercoppa lo abbiamo già avuto ma non dobbiamo fermarci. Roma la sento già un po’ la mia città. La gente è calorosa e si sposa con ciò che sono. Penso possa diventare la mia città”