Elisa Bartoli, capitano della Roma Femminile, è intervenuta nella consueta conferenza stampa di vigilia del big match contro il Barcellona. Domani alle 21:00 si terrà infatti la gara di andata dei quarti di finale di Champions League. Queste le parole del numero 13:
Come stai? Sei uscita nella semifinale di Coppia Italia contro il Milan e non hai giocato contro la FIorentina. Pensi che la partita di domani sera possa diventare la regola e non l’eccezione?
“Voglio ringraziare lo staff per lo splendido lavoro che stanno facendo, vedremo se riuscirò ad essere in campo per la gara di domani. Oggi proveremo a vedere se riuscirò ad esserci. Essere qui è un sogno bellissimo, non ci aspettavamo di arrivare ai quarti di finale, quest’anno deve farci capire che possiamo esserci e che possiamo ripeterci negli anni futuri”.
Da capitano, romana e romanista. Hai una promessa da fare ai tifosi?
“So che siamo arrivati a 35 mila, questo è un bellissimo passo e una conferma che ci seguono. Dopo 5 anni siamo riuscite a farli venire all’Olimpico. L’unica cosa che posso promettere è che daremo il massimo e che lasceremo il cuore in campo, non posso fare altre promesse”.
C’è più emozione per la gara di domani, dove sembrerebbe che la Roma ha poco da perdere visti i valori in campo, oppure c’era più emozione durante la prima fase oppure per lo spereggio per entrare nel girone? Le tue emozioni quali sono?
“Noi siamo andate a fare il girone a Glasgow, consapevoli che si poteva rischiare nell’uscire sia nella prima partita che nella seconda. Forse abbiamo capito realmente la nostra forza battendo il Paris ai rigori, quella è stata una prova di forza. Da li è stato un cammino che ci ha permesso di credere di poter andare avanti. Mano a mano che avanzavamo le emozioni cambiavano perchè avevi sempre l’obiettivo davanti, passo dopo passo siamo riuscite a superarli tutti e abbiamo sempre pensato al presente. Domani giocheremo all’Olimpico che era un sogno importantissimo, sono 30 anni che sogno questo. L’emozione è fortissima e spero di riuscirci, incrocio le dita. Ho detto alle ragazze di viverla in modo sereno la sfida di domani e di emozionarci, giocare contro il Barcellona è una delle cose più belle, è la sfida delle sfide e noi ci alleniamo per affrontare le più forti. La Champions League è un qualcosa che stiamo vivendo e che stiamo sognando, non ci deve essere pressione”.
Siete abituate in questa stagione ad arrivare sempre da favorite in Italia e incutete timore anche a chi vi ha affrontato nel cammino europeo. Dentro lo spogliatoio c’è qualcuno che studia il modo per fermare il Barcellona? Qual è la chiave che potrebbe dare un vantaggio alla Roma?
“Io dico sempre che nulla è impossibile, c’è sempre una speranza. Come con il Wolfsburg entreremo in campo e faremo il nostro gioco, metteremo la Roma in primo piano, facendo vedere la nostra forza e la nostra identità. Certo dipende anche dall’avversario, ma c’è la voglia di fare risultato, di far vedere quanto siamo forti, soprattutto davanti a 35 mila persone. Dobbiamo essere anche umili e intelligenti e capire che forse non riusciremo a fare il 70% di possesso palla, ma cercheremo di farne almeno un 40, un 50, bisogna essere anche realisti. Non possiamo pretendere di essere più forti del Barcellona”.