Euroritocchi Italia. Ringhio De Rossi, speranza Jorginho

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La Gazzetta dello Sport (F.Licari) – Non ci sono più le mezze stagioni, non esistono le ali di una volta, e probabilmente si stanno diradando anche le amichevoli. Ma con l’Europeo che incombe, e la lista dei 23 finalisti da consegnare martedì all’Uefa, è difficile considerare «amichevole» quest’Italia-Scozia dalla quale Conte aspetta risposte definitive. Sembrano tre i dubbi da sciogliere, a centrocampo e in attacco, prima della partenza per la Francia. L’esame di stasera, al caldo di Malta, riguarda soprattutto De Rossi e, con effetto domino, si allarga a Montolivo e Thiago Motta (recuperati ma risparmiati: un’eventuale risposta negativa del romanista aumenterebbe le loro chance francesi) per non dire Jorginho. In attacco, invece, grandangolo su Eder, lontano parente, dopo mesi di panchina interista, di quello decisivo nelle qualificazioni. Fallire quest’esame può essere fatale: il calendario non offre esami di riparazione. E la Scozia, 40a nel ranking Fifa, ma reduce dal doppio successo contro Rep.Ceca e Danimarca, non sarà uno scherzo.

ESAME DE ROSSI – Se in questi due anni di ciclo Conte la difesa ha offerto continuità (nei risultati e negli interpreti), se in attacco non sono emersi Lewandowski e Ronaldo, è il centrocampo il reparto che più ha sofferto. Giocando a tre, Conte un tempo avrebbe potuto schierare uno tra Pirlo e De Rossi, con Verratti e Marchisio mezzali. Con tutto il rispetto per Florenzi, Giaccherini e Parolo, altra storia. Età, infortuni, condizione, tutto ha congiurato per cancellare (quasi) un reparto. Per cui Conte si sta aggrappando all’esperienza di De Rossi, 101 presenze, Mondiale 2006. Ma il romanista non ha la mobilità di una volta e soffre al tendine d’Achille. L’Italia non può permettersi il lusso di aspettarlo. Stasera dovrà mostrare progressi rispetto al test con i giovani della Fiorentina.

SCELTE IN MEZZODe Rossi, Jorginho, Montolivo e Motta: in teoria, quattro in ballo per due maglie. Ma Conte potrebbe sacrificare una mezzala (Bonaventura, Sturaro e Benassi si giocano un posto) per un play in più. Jorginho resta alla finestra: dei quattro, è quello senza problemi fisici, ma ha meno esperienza. Nessuno in Europa ha la sua percentuale di passaggi compiuti: fantasia non illimitata, ma palla spesso al sicuro. Conte non è ancora convinto ma per togliersi i dubbi dovrà concedere, si presume, qualche minuto anche al play esaltato da Sarri.

EDER E GLI ESTERNI – In attacco sembrano fuori discussione Pellè, Zaza, Immobile e anche Insigne. Il c.t. non vorrebbe rinunciare alla quinta punta, soprattutto uno come Eder che, faccia alla porta, dribbling, velocità, scambi di prima con Pellè, può essere devastante. Ma l’interista fatica a ritrovare condizione fisica e psicologica: è sotto esame insomma. Gli errori in partitella hanno preoccupato Conte che si ritrova da tempo una squadra con un indice di pericolosità (occasioni create) altissimo, ma con pochi gol in proporzione. Il braccino sottorete è corto. E non si va avanti se non si aggiustano mira e cattiveria, soprattutto per un’Italia che attaccherà con i due esterni in linea con le punte e quindi offrirà tanti cross e diagonali in area. Gli esterni, ecco: fondamentali nel gioco di Conte. Da sempre l’idea del tecnico è obbligare i suoi laterali a dare il massimo per un’ora, per poi sostituirli con due nuovi che possono approfittare della stanchezza dei rivali. Da El Shaarawy a Candreva, continuando per Bernardeschi, passa il futuro della Nazionale.

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