Tuttosport (A. Scu.) – Una volta scappati i buoi, la Uefa ha pensato bene che forse è il caso di chiudere il recinto. Var e Goal line technology tomeranno in ausilio dei direttori di gara dell’Europeo Under 21, ma (e la cosa suona un pochino beffarda per i colori azzurri) a partire dai quarti di finale.
Una retromarcia clamorosa figlia di quanto accaduto alla nazionale di Nicolato e che ha aperto gli occhi all’organo di governo del calcio europeo su quanto avesse sottovalutato l’impatto della mancanza di Var e Goal Line Technology in appoggio alla componente umana. Vertici della Figc, con i toni e i modi giusti, hanno fatto notare alla Uefa come una competizione di questo livello (alla quale partecipano giocatori che saranno pure giovani, ma sono tutti protagonisti nei massimi campionati) avesse assolutamente bisogno di tutti gli strumenti di cui ormai ci si avvale normalmente da anni nelle competizioni Uefa di più alto livello.
Messaggio recepito, seppur con un ritardo di cui ha fatto le spese la nazionale italiana. Anche il numero del Coni, Giovanni Malagò, ieri ha commentato l’accaduto. “A prescindere dall’errore umano, è incredibile – le sue parole – mi chiedo come sia possibile. Sia gli spettatori che i giocatori, ma anche gli arbitri non sono più abituati ad arbitrare senza la tecnologia, è un fatto oggettivamente molto grave che ci ha fortemente penalizzato”.