Gazzetta dello Sport (F. Licari) – Si scrive Europa League, si potrebbe leggere Champions-2: c’è una lista di pretendenti che non starebbero male accanto a Real Madrid, Manchester City e Bayern Monaco. Quest’anno si lanciano alla conquista della rinnovatissima coppa il Manchester United, il Porto, il Tottenham, l’Eintracht Francoforte e, naturalmente, Roma e Lazio che nelle ultime stagioni hanno frequentato i piani alti d’Europa. La sorpresa è sempre in agguato: dall’Olympiakos, che s’è preso la Conference contro la Fiorentina, al Fenerbahce di Mourinho.
Roma- Fenerbahçe, Mou contro De Rossi, non sarebbe comunque un brutto spettacolo tecnico ed emozionale.

Con la riforma delle coppe le distanze formali si azzerano o quasi. Nessuno si sogna di paragonare la mega Champions nata ieri con l’Europa League, che sempre di luce riflessa vive, ma il torneo è oggi in fotocopia. Trentasei finaliste, gruppo unico, classifica unica, le prime otto agli ottavi di finale, dal 9 al 24′ posto i playoff, le ultime dodici a casa fino alla prossima stagione. E soprattutto cosa che farà piacere a Mourinho che se n’era lamentato in passato non arrivano più le “retrocesse” dalla Champions.