La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – “Arbitri una volta, arbitri per sempre“, è uno dei motti mutuati a corporazioni più antiche. Con queste premesse, parrebbe stupire che la borbottante Roma abbia aperto le porte a Gianpaolo Calvarese, fino a maggio direttore di gara con un curriculum di 157 partite di Serie A alle spalle. Invece una logica c’è, ed è quella che ha portato all’arbitro che il 21 luglio scorso, a sorpresa si è dimesso dall’Aia per ragioni personali.
Non nascondiamolo, la stagione della Roma è stata ricca di frizioni col mondo arbitrale, che José Mourinho ha sottolineato spesso con una veemenza poco gradita ai vertici dell’Aia. Anche il g.m. Pinto si era esposto in una intervista per sottolineare alcuni torti, ma gli esiti sono stati nulli. A Trigoria poi sanno bene che, nonostante il tifo si sia sentito spesso defraudato, in alcune situazioni le cose non erano poi così sbagliate. E allora la proposta a Calvarese: vieni a fare “match analysis” arbitrale per noi.
Che cosa fa l’ex direttore di gara? Analizza le partite giocate per spiegare quello che è successo e presenta l’arbitro designato per la partita successiva (carattere, tipi di fischio, facilità verso rigori e sanzioni disciplinari). Non basta. Ai calciatori – anche della Primavera e della squadra femminile – spiegherà in modo approfondito il regolamento e il protocollo Var, illustrando persino le posture che è il caso di tenere in area di rigore.
Morale: la Roma non vuole lasciare nulla al caso, lavorando sia sulla pedagogia, sia sulla comunicazione. Un esempio: se a fine partita Mourinho ritenesse di essere stato svantaggiato, è probabile che ci sia un passaggio telefonico con Calvarese per regolare meglio la comunicazione.
L’ex arbitro teramano si reca periodicamente a Trigoria per confrontarsi con giocatori e staff tecnico, e la società fa sapere come, nonostante il lavoro sia cominciato da pochi giorni, la prima squadra e la rosa di capitan Pellegrini si siano dimostrate molto interessate a un tipo di lavoro con cui neppure Mourinho si era mai confrontato. Il mantra del club è questo: è inutile lamentarsi dopo una partita, bisogna aumentare la consapevolezza e la conoscenza di chi scende in campo e si relaziona con gli arbitri.
Avviso: Calvarese non sarà addetto agli arbitri, perché è solo un consulente. Quindi non incontrerà i direttori di gara, che eventualmente si interfacceranno solo con la dirigenza. Infatti, quasi sempre non seguirà la Roma in trasferta e non è detto neppure che lo faccia in casa, ma di certo lavorerà in tempo reale sulle immagini disponibili per spiegare ciò che è successo secondo regolamento (e senza tifo).