Stephan El Shaarawy, attaccante della Roma, ha rilasciato una video intervista al sito della Nazionale italiana. Queste le sue parole dal ritiro degli azzurri:
Il percorso nella nazionale italiana?
Sicuramente è importante, vestire la maglia azzurra penso sia un sogno di tutti i calciatori. Sicuramente è una sensazione bellissima, la nazionale maggiore è il traguardo più importante.
E’ solo la classe la chiave del successo?
Più delle qualità la cosa importante è la testa, avere la fame di arrivare e essere sempre concentrato sul lavoro. Il talento si può avere ma se non fai una vita da atleta e sana non arrivi a grandi livelli. La testa fa la differenza.
Le tue origini?
Quando ero piccolo ho visitato tutto l’Egitto e mi ha davvero colpito. Non solo i paesaggi, la storia, siamo andati anche a trovare i parenti di papà: ho ricevuto tantissimo affetto e questo mi ha legato particolarmente all’Egitto.
Foto dell’Europeo Under 16…
Avevo la maglia numero 10, quell’Europeo non andò alla grande ma fu una bella esperienza con una bella squadra. Una squadra forte, giocavamo tutti in Primavera. Beccammo però la Germania e uscimmo dalla competizione ma fu una gran bella esperienza. Ho passato diversi anni con quei ragazzi, uno gioca nel Savona, la città dove sono cresciuto. Sono stati degli amici più che altro, passavamo molto tempo insieme.
Il mondiale in Nigeria…
Una bella esperienza, andammo a conoscere un Paese in cui la cultura era totalmente diversa dalla nostra. Abbiamo quasi scoperto un mondo diverso, a livello calcistico siamo arrivati quasi fino in fondo, uscendo con la Svizzera credo. Lo spray? Per le zanzare (ride, ndr).
Il compleanno in Nigeria…
Alla fine della cena è arrivata la torta e mi ha fatto un sacco piacere. Eravamo sempre scortati perché c’era molta sicurezza in Nigeria. I 15, 16 e 17 anni li ho passati in nazionale.
I ricordi più belli?
Quando ci siamo qualificati per il mondiale, eravamo in Austria penso e avevamo vinto una partita, la sera avevamo deciso di festeggiare in albergo in una piscina: ci siamo messi con la musica a festeggiare la qualificazione. Con quel gruppo ci siamo divertiti tanto.
Il sogno in nazionale?
Giocare l’Europeo, è quello più vicino adesso. L’obiettivo mio primario è questo, sono venuto a Roma per rimettermi in gioco e dare una svolta alla mia carriera: andare agli Europei sarebbe un traguardo davvero importante.