La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – L’anno scorso ci ha regalato un 4-2-4 d’autore, fatto di tagli, palle passanti ed un presenza costante nella metà campo avversaria, con quella posizione di Radja Nainggolan (altissimo) a mordere i primi portatori di palla avversari. Oggi Spalletti ha invece in mente un’altra idea nel suo laboratorio tattico, in continua evoluzione: El Shaarawy prima punta. O giù di lì, magari falso nueve. Di certo c’è che il tecnico giallorosso vuole provare a valorizzare al massimo le capacità realizzative dell’attaccante azzurro, uno capace la scorsa stagione di segnare ben 8 gol in 16 partite (con una media di 0,50 a gara). Una percentuale per Spalletti destinata pure a crescere, se Stephan saprà ascoltarne i consigli.
L’IDEA – Spalletti ripartirà proprio dal 4-2-4, con De Rossi e Strootman in mediana e (da destra a sinistra) Salah, Nainggolan, Perotti ed El Shaarawy come linea offensiva. Questo è il progetto di base, quello con cui ha anche chiuso (e bene) la stagione passata. Poi si sta lavorando sulle varianti, le possibilità di cambiare in corsa in funzione anche delle esigenze tattiche, degli avversari e della disponibilità o meno dei giocatori a disposizione. E tra queste c’è proprio l’idea di poter accentrare El Shaarawy, di tenerlo un po’ più vicino alla porta, di sfruttare anche la sua capacità di andare dentro, in verticale, sfruttando gli spazi che gli può aprire il movimento di uno o più compagni. Elsha, del resto, ha facilità di corsa e intensità tale da poter anche giocare lì, più centrale rispetto all’ala sinistra dove si confina di solito. Un’esperimento su cui Spalletti però non potrà lavorare subito, fin dal ritiro di Pinzolo, visto che il Faraone è in vacanza dopo aver preso parte all’Europeo francese e si aggregherà al gruppo solo a partire dal 23 luglio, giorno in cui la Roma partirà alla volta degli Usa per la classica tournée estiva (dopo il test con il Liverpool da ieri è ufficiale anche l’amichevole del 3 agosto in casa del Montreal Impact, l’altro club di Joey Saputo, il presidente del Bologna).
E EDIN? – Tutto ciò sostanzialmente vuol dire anche che per Edin Dzeko gli spazi e le occasioni sono destinate a ridursi. Qualcosa lo si era intuito già nel finale della scorsa stagione, quando l’attaccante bosniaco si è giocato male le carte a sua disposizione e Spalletti, strada facendo, ha finito per fare altre scelte. Dzeko, però, nel frattempo avrà la possibilità di far ricredere il tecnico della Roma proprio a Pinzolo. Lui lì ci sarà e proverà a cambiare le carte.