La Repubblica (M. Juric) – Più che il pareggio a Monza, che allontana – forse definitivamente – le ambizioni Champions League della Roma passando dal campionato, la rabbia e lo sconforto in casa giallorossa arriva dall’ennesimo infortunio muscolare. Un’ecatombe infinita che ieri sera ha mietuto un’altra vittima, in un destino sfortunato iniziato nella magica notte dell’Olimpico contro il Feyenoord.
Stephan El Shaarawy è uscito al 70’ per un problema al flessore della coscia destra, lasciando il campo con le mani sul volto. In casa Roma sono finiti i giocatori. Ed è questa la notizia più preoccupante per Mourinho in vista del rush finale in campionato, ma soprattutto in previsione della doppia sfida con il Bayer Leverkusen.
Un’evidenza messa in scena in maniera quasi mistica ieri sera all’U-Power Stadium. Con una panchina piena di calciatori, ma praticamente tutti inutilizzabili. Presenti accanto allo Special One solo per dovere “di gruppo” che per reale disponibilità.
Alla fine è arrivato un pareggio, inutile, e ora Roma-Inter di sabato assume tutto un altro significato. I nerazzurri si sono issati in solitaria al quarto posto, staccando di due punti Roma, Milan e Atalanta. I giallorossi ad oggi sono settimi, fuori da qualsiasi competizione europea. Sulla carta sabato sarà ancora una volta scontro diretto per la zona Champions League, ma ormai è l’infermeria a stoppare qualsiasi sogno rimonta. Tra infortuni e recuperi lampo, ora l’obiettivo della Roma sembra non essere più il campionato ma la rincorsa alla finale di Budapest.