Corriere dello Sport (R. Maida) – Il Faraone italiano è una commistione di colori che si accende sulle tonalità giallorosse per distendersi negli spruzzi d’azzurro. Proprio sotto alla Curva Sud, la sua gente, Stephan El Shaarawy è tornato al gol in Nazionale dopo tre anni e un mese, rilanciando la candidatura a tutti i livelli: può essere un jolly decisivo sia per la Roma che per l’Italia. E che proprio all’Olimpico abbia mostrato l’esultanza a braccia conserte, in pieno stile faraonico, sembra un segno del destino.
Spalletti è stato il primo a fargli i complimenti: “Conosco da tanto Stephan, so che ribalta bene l’azione. In più è diventato attento perché Mourinho con il ruolo di quinto lo ha migliorato nella fase difensiva. El Shaarawy oggi è un calciatore che tiene in ordine la squadra ma non si è dimenticato della qualità tra i piedi, destro e sinistro. Avere gente che entra in un momento non semplice e dà subito un valore aggiunto è importante per noi”.
È un ragionamento condiviso anche da Mourinho, che da El Shaarawy ha ottenuto un gol fondamentale in questo campionato contro il Monza a tempo scaduto: anche in quel caso il Faraone era uscito dalla panchina, anche in quel caso aveva festeggiato sotto alla Curva Sud. La speranza della Roma è che non perda l’abitudine a risolvere i problemi: il ciclo di partite tra dicembre e gennaio è talmente impegnativo da richiedere il massimo contributo da parte di tutti gli elementi della rosa. Ma vedrete che El Shaarawy, fresco di rinnovo di contratto, non si tirerà indietro.