Corriere dello Sport (R. Maida) – La sentenza rimane. Stephan El Shaarawy aveva preparato il delitto perfetto, ingresso in campo e gol come lo scorso anno allo stadio Maradona. Non è stato premiato dal risultato ma ha lanciato un altro segnale nitido a Mourinho e alla Roma: ci sono. Oggi in squadra e domani chissà, magari con un rinnovo del contratto in scadenza a giugno.
Che giochi attaccante, come a La Spezia, o esterno sinistro, come a Napoli, è in un momento di forma scintillante. “Io faccio quello che posso per aiutare la squadra – spiega – perciò se l’allenatore mi chiede di fare il quinto a sinistra per rincorrere il terzino avversario, lo faccio senza problemi. Gioco dove serve. È chiaro poi che preferirei stare più avanti, essere più propositivo per l’attacco, ma non c’è problema. Conta solo la Roma. Mi dispiace piuttosto che stavolta, rispetto allo scorso anno, non sia servito a conquistare un risultato positivo“.
