Tuttosport (F. Cornacchia) – Edi Rama ha rilasciato un’intervista al quotidiano. Il Premier albanese ha parlato della finale di Conference League tra Roma e Feyenoord, in programma il 25 maggio a Tirana. Di seguito le sue parole.
Una delle due squadre finalista di Conference League è italiana, la Roma. Contento?
Contentissimo perché, fin da bambino, io ho sempre tifato per le italiane e gli italiani in ogni sport. Ma poi la Roma è diventata speciale grazie a José Mourinho, che in passato mi ha addirittura fatto tradire la mia fede juventina quando arrivò la prima volta in Italia. Sarò allo stadio con un romanista doc e grande amico dell’Albania, il presidente D’Alema. Ma dovrò sostituire un altro fedele giallorosso, il presidente Draghi. Mario non potrà venire a Tirana e mi ha scritto di sostenere la Roma anche per lui.
Ha mai conosciuto Mourinho di persona? E pensa di fare un regalo tipico dell’Albania a José quando lo vedrà a Tirana?
Finalmente spero di incontrarlo, ma del regalo preferisco non parlare.
Lo Special One, almeno nel calcio, è più famoso di tutta l’Albania. Le fa effetto?
Ma che discorsi. Del resto, se lui non fosse più famoso di tutta l’Albania, ma anche più noto dello stesso Portogallo dopo aver portato il Porto in paradiso, non potrebbe avere le carte in regola per chiamarsi José Mourinho.
Potrebbe venire a Tirana anche Totti: lo inviterà a seguire la partita accanto a lei in tribuna?
Totti è il re di Roma, io sono solo il Primo ministro dell’Albania.
Chi è il suo giocatore preferito della Roma di Mourinho? Zaniolo o Abraham?
Il popolo dell’Olimpico. È incredibile come la gente segua Mourinho. E credo fortemente che se tutti i giocatori seguiranno il tecnico come fa quel mostro da combattimento sugli spalti, e se gli americani faranno lo stesso, allora Mourinho può scrivere la storia della Roma. E ripetere quello che ha fatto Jurgen Klopp ha fatto per il Liverpool.
Lei è tifoso della Juventus: le piacerebbe che Zaniolo vincesse la Conference League con la Roma e poi si trasferisse in bianconero?
Zaniolo è prima di tutto un fiore azzurro tutto da coltivare. Deve capire dove può essere più sicura la sua crescita. Deve evitare l’errore di Coutinho, che lasciò in fretta Liverpool, dove poteva diventare un monumento, per andare a fare la fine della piccola statuetta inutile a Barcellona.