Corriere dello Sport (M.Evangelisti) – Ci stanno provando, di questo va dato loro atto. La Roma e i suoi tecnici si sono messi al tavolo – al computer, via – e hanno aggiustato in tempi piuttosto rapidi il progetto del nuovo stadio e di quanto deve stargli intorno per sostenerlo. Il Comune continua a promettere e a garantire che tutto sarà fatto certamente per bene ma pure nei tempi stabiliti. Ieri è arrivato in Campidoglio un po’ di materiale che la giunta 5 Stelle, diventata a forza d’insistere entusiasta del progetto, ha identificato come decisivo. Neppure dalla parte di chi lo ha realizzato si sono spinti così avanti: qualche tabella peraltro ricca di dati, alcuni disegni sulla sistemazione dell’area, un paio di visualizzazioni grafiche.
DATI – Ma era proprio quello che ci serviva, ripetono al Comune. E se lo dicono loro va benissimo. In effetti che in Campidoglio abbia preso il sopravvento la volontà politica di portare avanti l’idea di James Pallotta e della Roma appare ormai chiara. Così come appare chiaro che road map e modalità giuridiche si modellano passo dopo passo. Daniele Frongia, assessore allo sport, proprio ieri ha dichiarato: «Si va avanti, abbiamo approvato la memoria di giunta che ha fatto il punto della situazione. Novità tra qualche settimana». Anche prima, a quanto sembra. Ecco, anche se un po’ schematica, la mappa del territorio ed ecco le caratteristiche del progetto dopo la cura dimagrante frutto dell’accordo tra Roma e Comune. Servizio minimo di 20.000 passeggeri all’ora sulla Roma-Lido, nuovi treni (non si sa quanti), ulteriori 7.500 passeggeri all’ora alla stazione Magliana in occasione degli eventi sportivi, unificazione tra Via Ostiense e Via del Mare tra raccordo anulare e Viale Marconi, prolungata dunque rispetto all’ipotesi originale. Due ponti ciclopedonali (una fissazione magari sana questa delle bici), conferma del parco fluviale che anzi risulta ampliato, nuovi punti di accesso al Tevere, messa in sicurezza del fosso di Vallerano e di quello dell’Acqua Acetosa.
ASTUZIA – A leggerlo, sembra tutto abbastanza vago. Ma è chiaro che le prossime settimane di cui parla Frongia serviranno agli uffici urbanistici per mettere a punto i dettagli. Quel che contava per i 5 Stelle era avere tra le mani qualcosa da portare al voto dell’assemblea capitolina che deve modificare la delibera della giunta Marino (novazione, si dice in termini tecnici) per salvare l’interesse pubblico dell’opera. Il termine ultimo che la giunta guidata da Virginia Raggi si è data per l’approvazione è il 15 giugno. Data che, come fanno notare alla Regione Lazio, coincide con la chiusura definitiva della conferenza dei servizi. E’ il solito gioco di astuzia sul conto dei giorni: per il Comune la proroga di fatto concessa arriva al 30 giugno, la Regione ribadisce che non esiste alcuna proroga e il 15 è solo il termine fissato per la decisione (anche sul vincolo posto dalle belle arti sul vecchio ippodromo, peraltro). Comunque il punto è questo: se la Roma vuole, come vuole, aprire i cantieri nei primi mesi del 2018 non può permettere che la conferenza dei servizi in corso venga azzerata. Altrimenti si riparte da un anno fa, a dir poco.