La Gazzetta Dello Sport (E.Esposito) – “Fine è una parola schifosa, odiosa, si nasconde in tutte le cose come ‘n sorcio“. La fine, è questo uno dei temi centrali e più sentiti di Speravo De Morì Prima, l‘attesa serie tv in sei puntate che partirà venerdì su Sky e che riguarda la storia di Francesco Totti, concentrandosi appunto sulla fine. Quelle citate sono le prime parole che pronuncia Pietro Castellitto, l’attore romano e romanista scelto per portare sullo schermo quest’icona del calcio.
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“Ho cercato di tirare fuori la parte più intima di Francesco, quella che nessuno conosce. La sua essenza, che nel suo caso è innanzitutto ironia” ha detto Castellitto. Vieri, nel suggerirgli come diventare Totti gli dice: “Se parli romani e ridi sei a posto“. “Mi sono mosso in costante equilibrio tra racconto epico e leggerezza, perché la leggerezza fa parte di Totti, come uomo e giocatore” spiega il regista, Luca Ribuoli. Nella serie, tratta dal libro Un Capitano, si raccontano gli ultimi anni di Totti calciatore. Compaiono tanti nomi noti al calcio, da Cassano a De Rossi, da Vito Scala a Marcello Lippi, fino al grande rivale Luciano Spalletti, interpretato da Gian Marco Tognazzi.
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Il tecnico non esce un granché bene, ma eventuali polemiche e ripercussioni non preoccupano: “Ci saranno, ma questa è la versione di Totti“ dice Marco Gianani, uno dei produttori. “Io ho interpretato questo personaggio con rispetto e attenzione, non come un antagonista” ha aggiunto Tognazzi. “Io e Pietro siamo tifosi veri. Per noi questo è un atto d’amore verso il nostro capitano” ha spiegato Gianani.