La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Due anni fa, quando la Roma trovò il Feyenoord in Europa League, Karsdorp era tutto un altro giocatore. Centrocampista offensivo, di quelli capaci di far male. Poi Fred Rutten, all’epoca allenatore del Feyenoord, gli cambiò ruolo, arretrandolo. Un po’ come con Florenzi, anche se con risultati migliori. Così Karsdorp è diventato «la locomotiva» decisiva per il titolo arrivato 18 anni dopo l’ultima volta. E chissà che non sia una dolce coincidenza, seppur a Roma manca da un anno in meno, 17. L’infortunio Karsdorp è ai box per l’operazione al menisco esterno del ginocchio destro. «Non mi considero ancora un grande calciatore, non aspettatevi cose eccezionali. Una cosa però la so: proveremo a vincere lo scudetto».
Per riuscirci la Roma ha bisogno che lui torni il prima possibile. «Spero di risolvere il problema in 3-4 settimane – dice – L’infortunio? Prima della partita con l’Ajax (il 2 aprile, ndr ) ero in nazionale, poi ho saltato una gara per arrivare in forma a quella sfida, decisiva. Ho preso subito un colpo e ho sentito dolore, ma ho resistito fino all’intervallo. Dopo una settimana mi sono allenato, stavo bene, poi ho ripreso un altro colpo. Da lì il fastidio non è mai passato, ho giocato le ultime gare con le iniezioni. Ora ragioniamo giorno dopo giorno, ma spero di essere pronto per l’inizio del campionato». Nel suo approdo ha pesato molto anche Kevin Strootman, che lo ha chiamato spesso. E poi Di Francesco, che lo voleva già al Sassuolo. «Ho iniziato da terzino destro a 20 anni, devo crescere per diventare completo. Mi aiuterà la fiducia del tecnico. Sono un giocatore offensivo, il suo calcio è adatto a me». Ecco perché DiFra conta i giorni che mancano al suo rientro.