Leggo (F.Balzani) – Lo Spezia (11° in serie B) batte ai rigori la Roma in un Olimpico deserto e accede per la prima volta ai quarti di finale di coppa Italia contro l’Alessandria. Il teatro dell’assurdo giallorosso ha sempre uno spettacolo nuovo da proporre, ma stavolta per qualcuno potrebbe essere l’ultimo. L’imputato primo (ma non unico) è Garcia che a fine partita, oltre ai soliti e banali slogan da «non mollare» e «restiamo uniti e combattiamo», ha smentito l’ipotesi dimissioni: «Non lo farò mai. Non abbiamo alibi, ma io non mollo e spingerò la squadra fino alla morte se serve. La cosa che mi fa arrabbiare è che abbiamo perso la fiducia. Spero che sarà una lezione per i giocatori: se uno gioca con i dubbi senza neanche saltare l’uomo, senza calciare in porta non si può vincere. Ripartiamo da domenica».
Il problema è ripartire da dove e per dove. Una domanda che si pongono anche i dirigenti (pure loro in bilico) che in estate avevano silurato Garcia nella famosa riunione a Londra proponendo Sarri ed Emery e ricevendo il secco no di Pallotta. Un errore che la Roma sta pagando caro e che è difficile correggere. Il faccia a faccia nel post partita ha prodotto le seguenti (non) decisioni: niente ritiro, niente esonero e attesa fino al 21 dicembre, dopo la gara col Genoa. Nel frattempo continuano i contatti con Lippi, già sentito dopo la sconfitta col Bate. L’ex ct si è detto disposto a traghettare la squadra fino a giugno. Meno convicenti le ipotesi Mazzarri e Guidolin. Tornando alla partita: il primo tiro in porta della Roma è arrivato a 5’ dalla fine con Uçan. Prima e dopo è andato in scena il non-gioco di Garcia all’ennesima potenza con lo Spezia quasi stupìto e alle fine bravo a mantenere i nervi saldi dal dischetto al contrario di Pjanic e Dzeko. «La Roma ha giocato a ritmo troppo basso. Però noi meritiamo questo momento», le parole di Di Carlo.
Chi non merita questa momento sono i tifosi della Roma: poco più di tremila ieri all’Olimpico, tutti o quasi hanno fischiato la squadra e inveito contro Garcia. Il francese però non si scompone nonostante i numeri da rossi in faccia: 0 vittorie in 7 partite, 1 tiro in porta nelle ultime due, 1 solo gol su azione da novembre ad oggi, eliminazione agli ottavi di coppa Italia dopo 15 anni. «Capisco l’amarezza dei tifosi. Ora però siamo efficaci in difesa perché sono tre gare che non prendiamo gol e usciamo da una buonissima partita a Napoli. Dovevamo vincere contro una squadra di B. Lo spiegherò bene ai giocatori». Per la squadra a minimizzare uno dei punti più bassi della storia della Roma ci pensa De Sanctis: «Ci prendiamo le nostre responsabilità. Siamo solo fuori dalla coppa Italia e ci fidiamo di Garcia». In serata arriva il tweet di Pallotta: «A nome mio e del club chiedo scusa ai tifosi per oggi».